“Eccoci puntuali all’appuntamento con l’emergenza aria irrespirabile nella stagione autunno/inverno 2024/2025. Nonostante da lunedì scorso fossero già in vigore le misure emergenziali (che continuano), martedì la centralina di via Zalamella segnalava il superamento del limite di guardia (max giornaliero 50 µg/m3) a quota 52 µg/m3 per quanto riguarda le cosiddette polveri sottili (PM10). Gli sforamenti di quest’anno sono arrivati a quota 27. Con l’autunno appena iniziato il rischio di superare il numero di sforamenti consentiti è concreto: quota 35, infatti, si può dire dietro l’angolo. Potrebbe andar peggio? Sì, certo, infatti nell’area portuale il peggio è di casa. Il numero di sforamenti segnalati dalla centralina San Vitale è arrivato a 50 perché nell’area portuale/industriale l’emergenza prosegue tutto l’anno. In pratica ogni 6 giorni ce n’è uno in cui sarebbe salutare evitare di respirare… Ma, evidentemente, non si può!
I dati ISTAT più recenti (2021) per le cause di morte nel nostro territorio (provincia di Ravenna) danno il numero di 421 decessi dovuti a malattie del sistema respiratorio in un solo anno. A questi si devono aggiungere le 297 morti nel 2021 per tumore a faringe e laringe, trachea, bronchi e polmoni. E si tratta di dati sottostimati perché, ricordiamocelo, nel 2021 in caso di decesso di paziente positivo al Covid 19 prevaleva quella motivazione nell’attribuzione della causa del decesso (638 morti nell’anno). È il caso di ricordare che per ogni incremento di 10 µg/m3 di PM10 il rischio di cancro del polmone aumenta del 22% (un incremento che arriva al 51% se si considerano solo gli adenocarcinomi)?
Il PM10 è solo uno degli inquinanti che rendono pericolosa l’aria che respiriamo ma dà un contributo fondamentale. Le polveri sottili emesse dagli impianti di riscaldamento costituiscono la più importante fonte di emissione a livello urbano assieme al traffico. Devono poi però aggiungersi le emissioni industriali, portuali ed il fattore agricolo. Certo, la pianura padana non aiuta a disperdere questi inquinanti, ma si tratta pur sempre di polveri causate dall’attività umana. E dunque un’altra attività umana, quella politica, potrebbe incidere sulla dimensione del problema. Eppure questo tema è del tutto assente dalla politica cittadina. Il vuoto pneumatico nelle proposte della Giunta è imbarazzante. E così quello della maggioranza di centrosinistra che l’ha espressa. Ma altrettanto vergognosa è la totale assenza di vita nel centrodestra che si autorappresenta come alternativa al centrosinistra.
Ravenna in Comune torna ad elencare i provvedimenti che possono essere presi per contrastare il fenomeno quando è evidente che le misure cosiddette emergenziali contano quasi niente. Occorre incidere sul traffico, attraverso una seria svolta verso un trasporto pubblico non inquinante gratuito. Ed altrettanto va fatto sul riscaldamento degli edifici, a partire dalla riconversione di quelli pubblici. È indispensabile procedere verso l’elettrificazione di tutte le banchine e non solo di quella del terminal crociere. Vanno implementate misure di limitazione e controllo dei depositi e delle movimentazioni di merci e materiali polverulenti a cielo aperto. E non va dimenticato il settore agricolo dove il PM10 è associato prevalentemente agli allevamenti mentre, per quanto riguarda le colture agricole, è sostanzialmente riconducibile alla combustione delle stoppie: tutte fonti da mettere sotto controllo.
La salute di tutte e tutti dipende anche da noi. Continuare a delegare a centrodestra e centrosinistra la rappresentanza politica equivale letteralmente ad un suicidio. Ravenna in Comune invita la cittadinanza a tenerlo presente già in occasione delle prossime elezioni regionali e, in prospettiva, delle successive comunali che seguiranno nella prossima primavera.”