Attraverso i giornali Hera ha dichiarato che: «Terminerà domenica 9 luglio la rimozione dei rifiuti alluvionali dalla discarica temporanea sorta a Mezzano, oggetto di alcuni incendi nel corso del mese e mezzo che ha visto il sito trasformarsi in un cumulo di materiali provenienti dalle aree più colpite dalle inondazioni». Se ciò si verificherà sarà stata data positiva risposta a parte della richiesta posta tassativamente da Ravenna in Comune e più volte reiterata: «Va completamente e definitivamente liberata e bonificata l’area con informazione completa sulla destinazione finale dei rifiuti ovviamente contaminati da pericolosi inquinanti». Lasciano invece dubbi le informazioni sulle fasi successive: «Terminata la fase di rimozione dei rifiuti, si procederà alla bonifica dell’area, che verrà lavata da eventuali tracce lasciate dalla discarica temporanea». Ricordiamo infatti come il principale rischio rappresentato dagli incendi incontrollati sia quello della produzione di inquinanti e, in particolare, di diossine che vengono a depositarsi e possono penetrare nel terreno con l’acqua. Necessita pertanto di rassicurazione la precisazione di Hera che la bonifica delle superfici della discarica sia svolta lavandole: come verrà confinato e dove verrà conferito il residuo liquido del lavaggio? Inoltre presenta delle incongruenze e delle incompletezze l’informazione circa la destinazione finale dei rifiuti, essenziale appunto in ragione della loro contaminazione. Apprendiamo infatti che «Buona parte dei rifiuti sarà destinata alla discarica dei Tre Monti» come avevamo per primi dato segnalazione alla luce di dichiarazioni rilasciate dal Sindaco di Imola. Tuttavia l’Assessora all’ambiente della stessa Giunta imolese ha informato che quella discarica non riaprirà prima del 10 luglio. Dunque, qual è l’esatta destinazione di tutti i rifiuti contaminati?
Purtroppo nessun seguito ha invece avuto l’altra nostra richiesta: «Vanno presi provvedimenti per le diossine e gli altri inquinanti emessi a seguito dei roghi incontrollati, continuando il monitoraggio». Come riconosciuto da ARPAE, infatti, «il problema principale rappresentato dalle diossine prodotte da un incendio è quello della ricaduta e della deposizione su prodotti vegetali che possono entrare nella catena alimentare». Non ci risulta che alcuna verifica sia stata fatta su questo punto e che nessuna limitazione sia stata posta rispetto alla commercializzazione e all’uso degli alimenti per uomini e animali eventualmente contaminati. Solo generiche raccomandazioni a mangiare frutta o verdura «dopo averla lavata accuratamente e sbucciata (se sbucciabile)». I rimedi della “nonna”, in pratica.
Ravenna in Comune si augura che nella riunione del Consiglio Territoriale dell’Area 5 “Mezzano” prevista per il prossimo 12 luglio, da parte dell’assessore alla Transizione ecologica Gianandrea “Giangi” Baroncini e del Capo Servizio Ambiente e Tutela del Territorio Stefano Ravaioli, siano finalmente forniti puntuali chiarimenti su tutti questi punti. Poiché peraltro si tratta di informazione indispensabile per tutta la cittadinanza, sollecitiamo a che, successivamente alla riunione, sia data compiuta e non differita risposta alle predette richieste anche a mezzo stampa.