“Il rischio di allagamenti cresce con l’aumentare della cementificazione nei campi”. Lo diciamo da tempo e l’alluvione avrebbe dovuto dare una svegliata anche all’Amministrazione de Pascale ma, almeno sino ad ora, nulla è cambiato nonostante gli eventi del maggio scorso. Questa volta, però, a lanciare l’allarme e a ribadire il collegamento tra cemento e conseguenze delle alluvioni non è stata Ravenna in Comune. E nemmeno quegli ambientalisti, geologi, meteorologi, climatologi, ecc. ecc. così poco tenuti in considerazione da Sindaco & co. Questa volta è toccato al Consorzio di bonifica, una delle amministrazioni più colpite da critiche, sino alle vere e proprie accuse di “aver tenuto ferme le pompe”, contribuendo al disastro, rivolte al Presidente Francia durante le infuocate assemblee del dopo alluvione.
Riporta la stampa che “Il consorzio di bonifica ha deciso un potenziamento dell’impianto idrovoro di Punta Marina viste le tante urbanizzazioni tra città e lidi. Sarà potenziato l’impianto per evitare il rischio di allagamenti che cresce con l’aumentare della cementificazione nei campi. Il progetto è in fase di valutazione, vale un milione di euro”.
“L’adozione di piani per nuove urbanizzazioni a Ravenna nella zona tra la città e il litorale, in particolare per lo sviluppo logistico-portuale, richiederà un miglioramento della rete di bonifica per la modifica della risposta del suolo agli eventi meteorici. In estrema sintesi, andrà potenziata l’idrovora di Punta Marina per l’aumento della cementificazione di circa 200 ettari ed evitare allagamenti” – viene riportato.
Ravenna in Comune, per una volta, non ha molto da aggiungere ad una notizia che parla da sola. Ricordiamo però che non molto tempo fa, a novembre, la maggioranza di centro sinistra in Consiglio Comunale ha approvato l’ennesima delibera di via libera alla cementificazione in una zona dove pochi mesi prima era esondato lo scolo Lama. In quell’occasione una consigliera di maggioranza ha avuto il coraggio di dire che “la rappresentazione di Ravenna come città con una politica urbanistica di cementificazione è falsa. Ravenna è un’eccellenza a livello urbanistico ed esempio virtuoso”. Come detto, quanto dice il Consorzio è chiarissimo. Per chi vuole ascoltarlo, naturalmente. A chi fa orecchie da mercante penserà il prossimo evento estremo a sturare i padiglioni. Se non arrivasse prima la rabbia popolare.