“Mercoledì 4 novembre è stata presentata alla Commissione Consiliare n.1 del Consiglio Comunale di Ravenna la petizione con le firme raccolte per il “Conferimento a Julian Assange della cittadinanza onoraria a Ravenna”. Come ricordato, Ravenna in Comune ha appoggiato la petizione e in più occasioni ha chiesto che Ravenna si unisse alle tante città italiane che hanno già accordato la loro cittadinanza a Julian Assange. La richiesta non è venuta meno con la liberazione di Assange, anzi si è semmai rafforzata proprio per l’attacco ferocemente portato alla libertà di informazione di cui Julian è divenuto un simbolo mondiale. Proprio per questo avevamo avvertito che «Chi è stato eletto in Consiglio Comunale per rappresentare la popolazione ravennate ha l’opportunità di ribadire questi valori conferendo la cittadinanza onoraria di Ravenna a Julian Assange. Ravenna in Comune si aspetta da ognuno di loro che non tradiscano il proprio ruolo e l’impegno assunto quando si sono presentati alle elezioni. Non mancheremo, in difetto, di ricordare per nome e cognome, prima delle prossime elezioni, chi dovesse anteporre il servilismo alla democrazia».
Ed eccoli allora i nomi e i cognomi assieme ad un breve resoconto di quanto accaduto. Di seguito i componenti della Commissione presenti e assenti:
Ferrero Alberto – Fratelli d’Italia – Presidente presente
Campidelli Fiorenza – Partito Democratico – Vicepresidente presente
Ancarani Alberto – Forza Italia Berlusconi per Ancarani- PrimaveRA Ravenna – Componente assente
Ancisi Alvaro – Lista Per Ravenna-Polo Civico Popolare – Componente presente
Baldrati Idio – Partito Democratico – Componente presente
Francesconi Chiara – Gruppo misto – Componente presente
Grandi Nicola – Viva Ravenna – Componente presente
Impellizzeri Francesca – Partito Democratico – Componente sostituita da Luca Cortesi
Perini Daniele – Lista de Pascale Sindaco – Componente sostituito da Davide Buonocore
Rolando Gianfilippo Nicola – Lega Salvini Premier – Componente sostituito da Anna Greco
Schiano Giancarlo – Movimento 5 Stelle – Componente assente
Vasi Andrea – Partito Repubblicano Italiano – Componente assente
Veronica Verlicchi – La Pigna-Città, Forese e Lidi – Componente presente.
Su invito del Presidente è intervenuta Tiziana Mazzotti, prima firmataria della petizione. Al suo fianco era presente Gabriele Abrotini. È stato spiegato alla Commissione con parole precise e, allo stesso tempo, toccanti, la ragione di una iniziativa che prima che a Ravenna era stata portata con esito positivo in moltissimi altri Comuni italiani. Non le ripetiamo qui: sono ben note, le abbiamo già altrove riportate e per questo ci hanno convinto a sostenerle pienamente e senza riserve. Al termine del suo intervento il Presidente ha dato la parola all’Assessora Annagiulia Randi in rappresentanza del Sindaco. L’Assessora, con parole educate, ha frapposto una intera diga di cavilli di potenziale impedimento, prima ancora che all’accoglimento, alla presentazione stessa di una petizione di tal fatta. Ha spiegato, in buona sostanza, che i cittadini non avrebbero alcun titolo per presentare una simile richiesta, cosa che spetterebbe al solo Michele de Pascale, quale moderno sovrano governante la plebaglia. Ed in quanto plebaglia, appunto, questa per avere l’ardire di avvicinarsi al Sindaco con una simile richiesta dovrebbe avere almeno l’intermediazione dei Consiglieri Comunali, di Consigli Territoriali, di Enti, Associazioni e Comitati presenti nel territorio. Tuttavia, per la grande bontà che contraddistingue sua Maestà, in questo specifico caso si è deciso ugualmente di convocare una Commissione, perché potesse dibattere sul tema, con cura dell’Assessora di riportarne poi l’esito alla predetta Maestà. La quale Maestà poi, fa comunque quel che crede, poiché… (e qui ci starebbe bene citare Il Marchese del Grillo «Io sono io e voi non siete niente»). Inoltre, ha aggiunto l’Assessora, caso mai non fosse stato sufficiente, la Maestà di Ravenna ha deciso fino ad oggi che solo qualcuno che avesse a che fare direttamente con Ravenna può essere meritevole del riconoscimento, nonostante i regolamenti prevedano espressamente figure proprio del tipo di quella rappresentata da Assange. E qui ha fatto alcuni esempi, contraddicendosi, visto che è saltato fuori che abbiamo riconosciuto la cittadinanza anche al Milite Ignoto…
È seguito poi il dibattito. E cioè ha preso timidamente la parola il consigliere Cortesi che, peraltro, era presente solo come sostituto e non come componente effettivo. Ha però ammesso di aver anche lui firmato perché gli era sembrata cosa buona e giusta… almeno finché Assange era in galera. Oggi le circostanze sono cambiate ma comunque, ha aggiunto: «Io, avendo sottoscritto la petizione, sono dell’idea che si potrebbe anche proseguire». Detto questo, ha ancora aggiunto che se anche si dovesse decidere diversamente, il tema che è stato sollevato merita che si organizzi qualcosa tipo una giornata di studio o qualcosa del genere. Punto. Fine del dibattito, se così lo si può chiamare. Fine degli interventi. Fine della decenza. L’Assessora non ha aggiunto alcunché di minimamente significativo e ha detto: «Faccio tesoro del dibattito». Proprio così. E non voleva prendere in giro, secondo noi, ma tant’è… Comunque seguirà risposta scritta del Sindaco.
Tiziana Mazzotti ha ribadito che se la cittadinanza non può essere riconosciuta ad Assange per i meriti relativi ai diritti umani non si capisce bene a chi possa mai essere conferita. Grazie ad Assange ci siamo risvegliati rispetto alla favoletta del democratico occidente, che democratico non è, anche a livello di cittadine e cittadini di Ravenna.
È calato così il sipario su una vergognosa offesa all’istituto democratico della rappresentanza delle cittadine e dei cittadini in cui nessun membro della Commissione ha salvato la faccia (Cortesi, ammesso e non concesso che abbia ottenuto una risicata sufficienza, non è, lo ripetiamo, membro della Commissione). Ravenna aspetta di conoscere la volontà del suo piccolo sovrano in procinto di tentare la scalata al più grande regno regionale. Come Ravenna in Comune deprechiamo profondamente il comportamento tenuto in questa occasione da tutti i partecipanti, compresi ovviamente gli assenti. L’augurio è che la loro immeritata occupazione dei seggi consiliari finisca quanto prima. Ma la primavera è ancora lontana. Troppo lontana”
Ravenna in Comune