“Come Ravenna in Comune ci troviamo raramente nella possibilità di parlare positivamente di una iniziativa dell’attuale Amministrazione Comunale. Lo facciamo oggi per riconoscere l’apprezzamento per la decisione della Giunta di vietare l’uso di razzi, mortaretti, petardi, castagnole e artifici pirotecnici analoghi. I motivi di un provvedimento del genere sono potenzialmente molti e li abbiamo più volte elencati:
«Ricordiamo che quella dei “botti” è una vera e propria industria di morte, visto il numero di incidenti mortali nelle fabbriche legali e in quelle clandestine. Si tratta di un fenomeno che causa sofferenze a categorie deboli come anziani e animali. Inoltre è una fonte di infortuni quasi senza paragoni: oltre tremila feriti in Italia in 10 anni di botti nella sola notte di Capodanno. Ovviamente si tratta di una importante fonte di rischio incendi. E, anche, una causa di inquinamento di enormi dimensioni. Oltre all’inquinamento acustico e, ovviamente, a quello luminoso, ci sono gli involucri in polimeri sintetici, le plastiche insomma, che poi finiscono in mare. E poi i metalli pesanti, gli ossidi di azoto e di zolfo. E le polveri sottili, naturalmente».
Il comunicato ufficiale del Comune indica che «L’obiettivo dell’ordinanza emanata in proposito è quello di garantire il decoro e la vivibilità urbana, con riferimento alle esigenze di tutela della tranquillità e del riposo dei residenti, oltre che di protezione dell’incolumità dei partecipanti all’evento, di salvaguardia del benessere degli animali di affezione e di prevenzione di danni o insudiciamenti al suolo pubblico o privato».
Il limite del provvedimento è dato dalla sua durata temporale: «Dal 31 ottobre all’1 novembre». E il fatto che la sua applicazione non va oltre il territorio di «Borgo Montone durante l’evento denominato “Festa di Hallowen – Percorso della paura”». La sua importanza è il fatto di dimostrare che, solo che lo si voglia, è possibile adottare la decisione politica dello “stop ai botti” perfino a Ravenna, dove l’assessore al turismo ha in passato tirato in ballo addirittura «la messa in luce delle nostre radici» pur di conservarne la pessima abitudine. Decisione di divieto analoga, oltre tutto, era stata adottata lo scorso anno. Dunque si può!
Ravenna in Comune chiede all’Amministrazione de Pascale di estendere il divieto ad ogni località del Comune durante tutto l’anno. Suvvia, Sindaco, tiri fuori un po’ di coraggio e, almeno in conclusione di mandato, emani un provvedimento a generale vantaggio del benessere dei residenti del nostro Comune, umani e animali che siano, e non solo di pochi privilegiati come usualmente avviene”