“Problema “botti” di fine anno. È facile dire che l’avevamo detto. Avevamo chiesto, come Ravenna in Comune, l’emanazione di un divieto per limitare i danni almeno l’ultimo dell’anno. Avevamo addirittura previsto il mancato divieto e formulato una soluzione alternativa: “In mancanza, per quanto consapevoli che un’esortazione non equivale ad un divieto sanzionato, chiediamo al Sindaco, quanto meno, di invitare la cittadinanza al non impiego di prodotti pirotecnici la notte dell’ultimo dell’anno”. Non c’è stato nulla da fare. Nessuna emulazione delle località vicine, come ad esempio Cervia. Lì il Sindaco aveva firmato un’apposita ordinanza di divieto in occasione delle festività a cavallo tra 2022 e 2023. Da quest’anno invece il divieto è inserito nel nuovo regolamento di polizia municipale ed è in vigore tutto l’anno. Esattamente come avevamo caldeggiato! Nessuna replica nemmeno del limitato provvedimento con cui si era adottato il divieto per la sola località di Borgo Montone in occasione della “Festa di Halloween”.
Le conseguenze sono state pesantissime e la responsabilità ricade pienamente sull’Amministrazione de Pascale. Così titola la cronaca cittadina: “Botti, notte di follia in città”. Si sono verificati gravissimi episodi. Qualcuno dirà: “come tutti gli anni”. Ed è indubbiamente vero. Però colpisce lo stesso apprendere che già nella prima serata del 31 un cittadino italiano di 46 anni si era presentato al pronto soccorso dell’ospedale perché l’esplosione di un petardo gli aveva dilaniato la mano. Ed un fatto così grave non si registrava da tempo. E poi, anche qui come tutti gli anni, si sono resi indispensabili tanti interventi dei vigili del fuoco per spegnere incendi in cassonetti e altri contenitori provocati dal lancio di petardi. Qualcuno è andato completamente distrutto. Del resto non poteva che essere questo l’esito di una situazione chiaramente tratteggiata dai giornali: “Botti e fuochi di artificio, in assenza di specifiche ordinanze, hanno accompagnato la notte di San Silvestro, ma anche il Capodanno, con cittadini che hanno dato vita a veri e propri spettacoli pirotecnici”.
Ci siamo concentrati sugli aspetti più eclatanti. Restano i tanti casi di animali domestici fuggiti in preda al terrore e i vari aspetti dell’inquinamento causato, non limitato al solo parametro acustico. Titolavamo pochi giorni fa: “Botti. Da quest’anno basta!”. Non è andata come speravamo. Anche alla luce di quello che è successo, allora, invitiamo le forze politiche, sia di maggioranza che di opposizione, a lavorare sin dalla ripresa delle riunioni del Consiglio Comunale per una modifica del Regolamento di Polizia Urbana. Questo già oggi prevede, all’articolo 19: “L’utilizzo di prodotti pirotecnici è vietato nelle aree sensibili quali quelle immediatamente adiacenti a luoghi di cura, luoghi di culto, luoghi destinati alla cura o al ricovero degli animali”. Basterebbe dunque integrare la disposizione generale per estendere il divieto ad ogni luogo del territorio comunale durante tutto l’anno. Come Ravenna in Comune monitoreremo l’attività dei consiglieri su questo tema perché si possa finalmente dire, dopo l’adozione del divieto, “Botti. Da quest’anno basta”