Il Comune di Ravenna continua a non affrontare il problema dell’amianto così diffuso nel territorio, specialmente sotto forma di fibrocemento conosciuto anche con il nome commerciale di eternit. O meglio, lo affronta solo quando ne viene certificata la presenza ma si guarda bene dal fare una ricognizione attiva e puntuale degli edifici, pubblici o privati, con presenza di amianto Con una certa compostezza, una determina dirigenziale fa riferimento ad un intervento imminente previsto per quel che dovrebbe diventare un parco a seguito della dismissione della caserma “Dante Alighieri“. Sono stati infatti disposti lavori a seguito di emergenze rinvenute durante l’esecuzione di prove di campionamento. Le emergenze indeterminate consistono nel ritrovamento di terreno contaminato da amianto in un’area di circa 200 metri quadrati, verso il muro di confine lato via Circonvallazione al Molino. Per un importo presunto di oltre 80.000 euro, si asporterà uno strato di circa 40 centimetri di terreno in cui sono stati ritrovati frammenti di lastre in fibrocemento. Il cantiere, in partenza il prossimo 28 marzo vedrà un cartello indicante “Zona ad alto rischio per presenza amianto” tanto che per contenere il rischio è prevista la “bagnatura dei terreni per minimizzare l’emissione in atmosfera di fibre aerodisperse”.
Entro il 15 aprile è previsto il termine della fase più delicata di rimozione del terreno contaminato e del trasposto presso un sito autorizzato di cui non viene fatto il nome né indicata la località. Il Comune non ha sottovalutato la presenza, nelle immediate vicinanze, di una sede del Liceo classico. Il Piano di sicurezza e coordinamento prescrive infatti che “si rende necessaria una attenzione particolare alle interferenze delle lavorazioni con le attività scolastiche. Si prescrive di evitare la movimentazione dei mezzi in Via Nino Bixio e nelle strade limitrofe negli orari di ingresso e uscita degli studenti della scuola.”
Dal piano dei lavori, si prevede la chiusura del cantiere il 15 luglio 2022. Consapevoli della delicatezza di questa bonifica, perché non svolgere allora le operazioni di rimozione e trasporto del terreno contaminato da amianto nel periodo di chiusura della scuola? Sarebbe bene limitare al massimo il numero di chi si trova nei paraggi durante i lavori e agli studenti potrebbe essere evitata la convivenza con il cantiere. Giunti a questo punto, non saranno alcuni mesi di ritardo a stravolgere un progetto che ha già mancato diversi traguardi.