“Un grattacielo per la riqualificazione di Marina di Ravenna è una vecchia storia rispolverata come novità che riscopriamo dalle pagine di un periodico locale. Nel 2007 la Provincia vendette l’area su cui sorgeva quello che era stato il più noto centro del divertimento di Marina di Ravenna: lo Xenos, già Le Ruote e prima ancora Circolo dei Forestieri. L’area di cui si parla, però, è ancora più grande perché comprende il sito adiacente che una volta ospitava l’Albergo Internazionale. L’acquirente, su una superficie complessiva di 5.400 mq, voleva realizzarvi una RTA da 90 camere, distribuite su 14 piani, in una torre di circa 54 metri di altezza. Nel 2009 gli edifici che vi sorgevano furono rasi al suolo ma il cantiere di fatto non è mai partito e 10 anni dopo il progetto è stato ufficialmente abbandonato con formale comunicazione al Comune. Motivazione ufficiale? Si lamentò la difficoltà di trovare un imprenditore interessato alla gestione della residenza turistico alberghiera, cioè qualcosa tipo quello che si applica alla ex colonia sul lungomare di Marina, visto che il costruttore non intendeva assumerla in proprio. Di sicuro si trattava di un’ipotesi incompatibile con la località rivierasca sia per tipologia costruttiva, che per dimensioni e per destinazione. E infatti aveva incontrato molte resistenze nei residenti del paese manifestate nel corso di partecipate assemblee.
Ora la “novità”: «Questo nuovo progetto si sostanzia invece in una torre di 16 livelli fuori terra di un’altezza massima di 50 metri e una superficie di circa 5mila metri quadrati, ma a destinazione residenziale con una piccola destinazione commerciale a piano terra». Dunque, a parte l’architettura (il progetto originario era a firma Carlo Maria Sadich, quello nuovo è stato presentato da Nuovostudio, in collaborazione con Rossi&Zaganelli), la differenza sostanziale sta nel ricondurre la destinazione all’evergreen dell’abitativo più commerciale. In effetti, quanto a questo, di nuovo c’è ben poco, se consideriamo l’assoluta sovrabbondanza dell’una e dell’altra tipologia nel nostro Comune. Dobbiamo ricordare che il 28,4% delle abitazioni accatastate nel nostro Comune non viene locato, né dato in comodato o altrimenti abitato? O che il commerciale di Marinara, a pochi metri di distanza, è il comparto più sofferente e per lo più rimasto sul groppone del costruttore in quel mega progetto decisamente non riuscito?
La vera “novità” sta nel fatto che a proporre il grattacielo residenziale, questa volta, non sono i proprietari dell’area ma direttamente i progettisti che chiariscono trattarsi dell’iniziativa di: «Un paio di importanti investitori – che in questa fase preferiscono rimanere anonimi – che ci hanno chiesto un piano di fattibilità tecnico ed economico dell’opera, ma anche di “sondare” il pubblico (in tutti i sensi) e la località su un intervento che vede nella destinazione residenziale sviluppata in altezza, a tutt’oggi un indirizzo più praticabile di altri, quasi obbligato, per la riqualificazione dell’area». Non solo: «Questa proposta, di cui come progettisti ci assumiamo la responsabilità di pianificazione “sociale” nei confronti della collettività, ha anche lo scopo di “sondare” e verificare come l’opinione pubblica e la comunità locale potrebbe valutare un progetto così ambizioso, e se viene condiviso o meno. Dopo di che, in chiave “democratica”, se la proposta piace e viene considerata positiva dai più avvieremo un confronto concreto tra privato e pubblico al fine di capire se ci sono le condizioni per avviare un progetto che deve generare opportunità per entrambi. Può sembrare un percorso al contrario, ma in realtà anche le migliori intenzioni del privato da una parte e del pubblico dall’altra, se non vengono condivise dalla maggioranza della comunità su cui insistono, oggi sono destinate a naufragare. E con questa iniziativa vogliamo – speriamo – dare alla stessa amministrazione gli elementi di interesse e di consenso sociale, sufficienti a sostenere il progetto». L’attuale proprietà dell’area cosa ne pensa? «Stesso discorso… Anche per loro vale il concetto di “verifica” pubblica preliminare del progetto. Se poi questa non porterà ad un giudizio favorevole della località, o in generale della pubblica opinione, la cosa si fermerà li, e sarà stato solo un esercizio di stile, una potenzialità inespressa. Dopo di che però – ci si permetta la considerazione – la comunità locale non si può più stupire o lamentare dell’immobilismo del privato e dell’amministrazione, poiché è molto probabile che l’area rimarrà cosi come è abbandonata chissà per quanti altri anni…».
Ravenna in Comune ritiene che nel confronto con la collettività risieda il vero e proprio elemento di novità di questa proposta. Modalità che si differenzia profondamente dall’approccio a cui l’Amministrazione Comunale ci ha abituato, con vere e proprie “sorprese” edilizie tirate fuori dal cappello ed imposte alle comunità senza alcuna possibilità di confronto. Riconosciuto ciò come valore prezioso da non disperdere, restano le problematiche insite nel progetto. Approfittiamo dunque dell’occasione per segnalare il permanere anche in questa proposta delle criticità già apparse al momento della presentazione del progetto originale. Qualunque cosa dicano gli strumenti urbanistici, infatti, è evidente che una torre di 50 metri rappresenterebbe un elemento di discontinuità troppo forte rispetto alle caratteristiche dell’abitato di Marina di Ravenna. Marina di Ravenna ha già dovuto subire la violenza rappresentata dall’operazione Marinara, imposta a suo tempo dal partito del Sindaco, nonostante l’opposizione di gran parte del paese e sta ancora cercando il modo di venire a capo di quella lottizzazione sbagliata nei tempi e nei modi. Non vi sono le condizioni perché la stessa comunità si faccia carico di un’ulteriore forzatura edilizia che, peraltro, non porterebbe alcun beneficio alla collettività stessa. Va inoltre ricordato che l’Assessora Del Conte ha promesso ancora lo scorso anno di «vigilare affinché le aree siano mantenute in modo consono». La invitiamo dunque a mantenere la promessa nei confronti della cittadinanza visto che la proprietà ha ufficialmente rinunciato al progetto originario ed è priva del permesso a costruirlo sin dal 2019. In attesa che venga espressa una proposta di impiego dell’area privata in sintonia con il luogo in cui dovrebbe inserirsi, dunque, sia fatto il miglior uso di uno spazio perfettamente idoneo a costituire un prezioso polmone verde per la località. Come Ravenna in Comune riteniamo di interpretare correttamente il pensiero degli abitanti sostenendo che, di certo, come area verde ben tenuta sarebbe più utile al paese piuttosto che se venisse coperta da un grattacielo.”