“Difficile trovare qualcosa di buono di cui parlare in questo periodo, tra disastri climatici provocati da sconsiderate scelte politiche assunte negli anni dal PD ed altri guasti ambientali che si approssimano per la reiterazione di altre dannose decisioni della stessa politica. Tra alluvioni intensificate dalle cementificazioni e parchi lasciati acquistare per cementificare pure quelli. Oggi, comunque, è il nostro compleanno. Il 19 agosto 2015, al Caffè Letterario, Ravenna in Comune dava pubblico annuncio della propria nascita. Compiamo otto anni, un traguardo non scontato dopo una vita sin qui piuttosto densa di avvenimenti. Per ripercorrerli basta scorrere il nostro sito.
E per chi continua a perseguire il progetto chiamato Ravenna in Comune almeno questo anniversario è una cosa positiva. Che essere presenti da otto anni nel dibattito politico di Ravenna per portare un modo di guardare le cose “da sinistra” non sia cosa da poco, del resto, basta guardarsi in giro per accorgersene. Dal 2015 sono sorte più iniziative che si sono autoproclamate “di sinistra”, benché “di sinistra” nulla avessero e che sono vissute solo per il tempo necessario al loro vero compito. Cioè portar acqua al PD. E poi si sono estinte o sono state riassorbite in quel partito che, liberista lo è sicuramente ma, altrettanto sicuramente, non è di sinistra. È questo a dividerci senza possibilità di errori o voltafaccia, perché proprio per portare avanti una politica alternativa al PD è sorta Ravenna in Comune. Una politica che promuova più servizi e pubblici in contrasto con decenni in cui i servizi sono calati e di privatizzazioni. Una politica dalla parte di studenti, lavoratori, disoccupati, pensionati che non cerca di rappresentare contemporaneamente le opposte istanze del padronato. Una politica che pensa al territorio come luogo da tutelare per viverci e non da sfruttare per far fare soldi a qualcuno a scapito della vita della collettività. Pretendiamo la transizione alle energie rinnovabili mentre il PD cerca solo modi per procrastinare all’infinito lo sfruttamento del gas metano per favorire gli interessi di ENI con relativa perdita di posti di lavoro, abbassamento del suolo, innalzamento delle temperature e terremoti climatici conseguenti. Scuola, sanità, trasporti, cultura… noi da una parte e il PD, il suo liberismo e le sue listarelle dall’altra.
Intendiamo pseudo-movimenti regionali come le sardine, uscite dalla scatoletta con una finta etichetta giusto per sostenere la ricandidatura di Bonaccini e poi ritornate nella scatoletta vera, il PD, ad elezioni concluse. O liste regionali come Emilia Romagna Coraggiosa, ora in procinto di sparire dentro il PD senza nemmeno aspettare la fine della legislatura, dopo che tutti i suoi ne hanno già preso la tessera. Del resto è quello che sta per fare anche la sua versione ravennate, Ravenna Coraggiosa, dopo nemmeno due anni dalle elezioni comunali: già annunciata per settembre la chiusura di baracca, burattini e gruppo consigliare. E prima ancora qualcuno si ricorda di Sinistra per Ravenna? Fu creata ad hoc per pescare voti a sinistra per conto del PD nel 2016 e nel PD è finita previa risciacquatura dei panni in Coraggiosa. E quella solenne presa in giro, a partire dal nome, di Movimento Democratico e Progressista – Articolo 1? Riassorbito dal PD pure quello. Altri nomi sono ancora più faticosi da ricordare: di “èViva”, “Ravviva Ravenna”, “Voci Protagoniste”, c’è da scommetterci, neanche la stampa saprebbe dire qualcosa senza una approfondita ricerca d’archivio. Chi meno chi più hanno solo arrecato danni dichiarandosi di sinistra e confondendo elettrici ed elettori che spesso hanno finito per associare il termine “sinistra” ad attività di sostegno al PD. E, quindi, a politiche opposte a quelle che la storia dello scorso secolo ha ricollegato al termine “sinistra”. Nessuna di loro, certo, merita un rimpianto.
Nella dichiarazione pubblica che otto anni fa certificava la nostra nascita politica si legge: «I temi al centro del progetto sono quelli della creazione e della tutela del lavoro e della lotta alle povertà, quello della lotta ai poteri forti e per la tutela degli interessi dei cittadini, della tutela della salute e dell’ambiente, dei beni comuni a partire dall’acqua, della valorizzazione della scuola pubblica e della cultura. Su questi temi passa l’alternativa al PD». Il nostro progetto continua a portarli avanti. Lo ha fatto in Consiglio Comunale e lo fa ora sul territorio, nelle lotte e nella diffusione delle idee. Per il bene di tutte e tutti, tranne di chi vuol farsi padrone e di chi gli tiene bordone, buon compleanno a tutte e tutti noi.”