“Settimana decisiva per la vendemmia in provincia di Ravenna con tutte le incognite legate a rallentamenti delle operazioni e alle conseguenze sulle rese legate ai fenomeni alluvionali del 18-19 settembre. Il maltempo, con le recenti intense piogge e le grandinate di primavera e inizio estate, ha messo e sta mettendo a dura prova il lavoro dei viticoltori – rileva Coldiretti – inoltre su alcune varietà l’eccesso di pioggia ha tagliato e “alleggerito” i grappoli.

Da un nuovo monitoraggio effettuato dai tecnici di Coldiretti Ravenna, mentre sono riprese le prime raccolte in campo anche in vigneti di pianura raggiunti nei giorni scorsi dalle acque alluvionali ma già tornati parzialmente agibili, sembrerebbe confermata una perdita di prodotto non superiore al 10-15%, ma con una tenuta produttiva importante per l’uva Trebbiano.

“Se è pur vero che per un bilancio quantitativo definitivo i tempi sono ancora prematuri – spiega il Direttore di Coldiretti Ravenna Assuero Zampini – anche perché alcune zone della Bassa Romagna, pensiamo a Cotignola, Traversara, Mezzano, presentano vigneti al momento inagibili per via di importanti ristagni di acqua, è evidente che, complice anche la recente calamità, stiamo assistendo ad una conferma delle nostre previsioni, con una vendemmia migliore di quella del 2023 caratterizzatasi per un pesante calo del raccolto, ma anche quest’anno sicuramente non abbondante, fatto salvo per il Trebbiano che in pianura sembra tenere in termini di resa”. In collina, dove la vendemmia è partita in anticipo anche sul 2023, il calo produttivo è sarebbe invece ben più contenuto.

Coldiretti, alla luce degli effetti del clima, da tempo ha presentato  alle istituzioni comunitarie e nazionali un piano strategico con azioni concrete per il settore, a partire da finanziamenti per ricerca e investimenti volti a contrastare e mitigare gli effetti avversi dei cambiamenti climatici, con un ruolo centrale ricoperto dalle Tecniche di evoluzione assistita (Tea) e l’Agricoltura di precisione (Adp).

Tra le proposte avanzate dalla Consulta vitivinicola della Coldiretti anche una maggiore flessibilità nella gestione delle autorizzazioni al reimpianto allungandone la durata, delle risorse comunitarie destinate al settore, ad esempio con la possibilità di trasferire al bilancio successivo una percentuale delle risorse, l’istituzione di un fondo straordinario nazionale per le emergenze, misure di semplificazione burocratica e la possibilità di aprire alla promozione del vino e dei territori vitati con l’enoturismo anche all’interno dell’Ue.”