“Sospendere in via straordinaria l’efficacia del provvedimento autorizzatorio per il consistente ampliamento di un allevamento avicolo nel comune di Lugo”.
Ad avanzare la richiesta in un’articolata interrogazione è Giulia Gibertoni (gruppo Misto), la quale sottolinea i dubbi che sorgono leggendo il Verbale conclusivo della conferenza dei servizi che, nella parte del piano di gestione del rischio alluvioni, definisce l’area dell’insediamento (“già recentemente oggetto di piccoli allagamenti nel 2018 e poi nel 2021”) come zona con “scenario di pericolosità basso rispetto al reticolo principale”, mentre in questi giorni la zona dell’allevamento “è stata interamente allagata insieme a tutta l’area circostante per diversi chilometri ed è rimasta sott’acqua per più giorni”.
La capogruppo, poi, sottolinea anche come “nelle recenti alluvioni degli scorsi giorni, sono stati decine e decine di migliaia gli animali morti degli allevamenti intensivi, soprattutto nelle Province di Forlì – Cesena e Ravenna”. In via più generale, quindi, Gibertoni sottolinea “il grave problema costituito dagli allevamenti intensivi, una minaccia per l’ambiente, per la salute dei cittadini e per il benessere degli animali e la zona più colpita da questo problema è certamente la pianura padana, dove si concentra la maggior parte della produzione zootecnica nazionale con milioni di animali costretti a vivere in spazi ristretti, soffrendo di maltrattamenti e malattie”.
In particolare, la consigliera lancia uno specifico allarme sui liquami, “fonte di inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo, con emissione di ammoniaca e gas serra che contribuisce al riscaldamento globale e al peggioramento della qualità dell’aria, con gravi conseguenze, appunto, per la salute dei cittadini essendo la pianura padana tra le aree più inquinate d’Europa, con livelli di polveri sottili che superano i limiti stabiliti dall’OMS”.
Stante la situazione e in aggiunta al quesito principale, Gibertoni chiede “una moratoria su tutti i progetti simili (all’allevamento di Lugo n.d.r.) già autorizzati ma non ancora attuati, in particolare, quelli ricadenti in aree allagate o soggiacenti a dissesto idrogeologico negli eventi del maggio 2023”.
Chiedendo poi “quale sia stata l’altezza massima, rispetto al piano medio di campagna, raggiunta dall’acqua nella zona del suddetto progetto di ampliamento durante le alluvioni del maggio 2023 e per quanti i giorni in cui la suddetta zona è stata sott’acqua”, la capogruppo conclude il suo atto ispettivo sollecitando informazioni su “quanti siano gli allevamenti invasi dall’acqua in quella zona, quanti gli animali morti e le eventuali conseguenze e pericoli dal punto di vista sanitario e se non si ritengano necessarie, alla luce dei recenti avvenimenti, norme generali che blocchino, senza eccezioni, il consumo di nuovo suolo e l’ampliamento di allevamenti intensivi di qualsiasi natura, su tutto il territorio regionale”.