Oltre quaranta eventi fra concerti, teatro e danza; cinquecento artisti coinvolti e quasi sei settimane di programmazione dal 21 giugno al 30 luglio: numeri forse non insoliti per Ravenna Festival, ma traguardi sorprendenti nel contesto senza precedenti di questa XXXI edizione. E giovedì 11 giugno, dalle ore 10, si aprono le prevendite per tutti gli eventi, esclusivamente online sul sito ufficiale (www.ravennafestival.org) e telefonicamente contattando la Biglietteria del Teatro Alighieri (tel. 0544 249244). È possibile acquistare un massimo di due biglietti per persona e su tre eventi distinti (quindi fino a un totale di sei biglietti), per garantire migliore accessibilità a un maggior numero di spettatori, in considerazione delle platee ridotte nel rispetto del distanziamento sociale (300 posti alla Rocca Brancaleone, 300 a Cervia e 500 a Lugo). Con lo stesso obiettivo di accessibilità il costo dei biglietti varia da 5 a 40 Euro e la platea sarà virtualmente allargata con i contenuti trasmessi in streaming gratuito.
Da sabato 13 giugno, ore 10, la prevendita sarà attiva anche presso la Biglietteria del Teatro Alighieri (ma l’accesso sarà garantito solo su prenotazione, tel. 0544 249244). In tutte le sedi di spettacolo saranno applicate le norme di sicurezza, dalle mascherine all’ingresso a turni. L’accesso è infatti garantito solo nella fascia oraria indicata sul biglietto (che può essere esibito anche in formato elettronico sul cellulare). È obbligatorio mantenere la distanza di almeno un metro e presentarsi con mascherina (all’ingresso ne sarà poi fornita una chirurgica); la temperatura sarà verificata – non dovrà superare i 37,5°C – e il personale di sala si prenderà cura del pubblico in fase di ingresso, uscita e per ogni spostamento.
Riccardo Muti dirige la sua Orchestra Cherubini per il concerto inaugurale, cui si unisce anche Rosa Feola, e per altri due appuntamenti: il concerto dell’Amicizia, replicato a Paestum, e la serata con il violoncellista dei Wiener Tamás Varga. Sul podio della Cherubini salirà anche Valery Gergiev per un omaggio a Beethoven che include la Pastorale e il Terzo concerto con Beatrice Rana. Il calendario sinfonico si completa con Iván Fischer, la Budapest Festival Orchestra e il soprano Anna Prohaska (in programma Wagner, Britten e Haydn). Debuttano al Festival due nuove produzioni immaginate durante il lockdown. Da una parte Duets and Solos unisce grandi solisti, Mario Brunello e Beatrice Rana, alle étoiles dall’Hamburg Ballet, dell’Opéra di Parigi, dell’Opera di Berlino…tra pas de deux con gli “affetti stabili” e assoli. Sergio Castellitto e Isabella Ferrari portano invece in scena Ci sono giorni che non accadono mai, testo di Valerio Cappelli sul desiderio al tempo del Covid-19, con musica inedita di Ennio Morricone. Mentre Accademia Bizantina presenta Il Trionfo del tempo e del disinganno di Händel, il controtenore Carlo Vistoli si unisce a Sezione Aurea per un programma dedicato agli amori nella Venezia del ‘600. L’itinerario attraverso il repertorio pre-bachiano continua con La peste di Amburgo de Il suonar parlante diretto da Vittorio Ghielmi; La fonte musica di Michele Pasotti è protagonista del solo concerto ripreso in assenza di pubblico nella Basilica di San Vitale. Accademia d’Arcadia e La Pifarescha dedicano i propri concerti rispettivamente alla pittrice Artemisia Gentileschi e alla battaglia di Lepanto. Due le serate dedicate al violoncello, con Giovanni Sollima, l’Orchestra Notturna Clandestina ed Enrico Melozzi. I Ludus Gravis rivelano invece le risorse sonore del contrabbasso e il pianoforte è protagonista dei recital di Nikolay Khozyainov e Filippo Gorini. Ancora Beethoven per il primo violino della Scala Francesco Manara e Cesare Pezzi al pianoforte; il Quartetto Noûs abbina invece il compositore di Bonn a Šostakovič. Doppio incontro fra musica e cinema con City Lights di Chaplin con l’Orchestra Corelli diretta da Timothy Brock e Requiem for a Dying Planet con le composizioni di Ernst Reijseger per i documentari di Herzog. Neri Marcorè esplora il repertorio cantautoriale italiano, a Mina invece la dedica jazz di Danilo Rea e a John Lennon e i Beatles quella di Sarah Jane Morris. Vinicio Capossela è in scena con Pandemonium. La sezione teatro comprende anche le compagnie del territorio: Teatro delle Albe con Rumore di acque in occasione del decennale, Fanny & Alexander con Andrea Argentieri nel ruolo di Primo Levi per I sommersi e i salvati, Menoventi con Buona permanenza al mondo tratto dal libro di Serena Vitale su Majakovskij. A Cervia, nell’arena allestita accanto allo stadio dei Pini, la rassegna Per l’alto sale – Il Trebbo in musica 2.0 alterna gli omaggi a “eroi” di Romagna – Tonino Guerra, Artusi e Fellini – a voci contemporanee, temi attuali e musica; tra gli ospiti Ilaria Capua, Stefano Boeri, Massimo Gramellini, Melania Mazzucco, Paolo Rumiz, Gad Lerner, Ivano Marescotti. Il Festival torna anche al Pavaglione di Lugo con il cantautore e cantastorie Brunori Sas, il vulcanico Stefano Bollani alle prese con le sue Piano Variations on Jesus Christ Superstar, lo spettacolo multimediale DNA dei Deproducers con Telmo Pievani e l’omaggio a Luis Bacalov con Maria Grazia Cucinotta, Vittorio De Scalzi dei New Trolls e il sestetto Ànema .