Un cielo dal “Dolce color d’oriental zaffiro” (Purgatorio, I, v. 13) splende sulla XXXI edizione di Ravenna Festival, che anche quest’anno propone un programma ricco di oltre sessanta appuntamenti tra il 3 giugno e il 19 luglio, senza contare le rassegne quotidiane: giovedì 5 marzo si aprono le prevendite per tutti gli spettacoli del calendario estivo, una vera e propria costellazione di eventi in cui brillano artisti di fama internazionale, esclusive e nuove produzioni. I biglietti saranno disponibili presso la Biglietteria del Teatro Alighieri, sul sito www.ravennafestival.org e attraverso la rete di prevendite ufficiali attiva presso tutte le filiali della Cassa di Ravenna SpA, gli uffici IAT, i punti del circuito nazionale Vivaticket.
L’edizione 2020, presentata a dicembre, si è nel frattempo arricchita del programma completo dei 100Cellos, che, guidati da Giovanni Sollima ed Enrico Melozzi, dal 10 al 13 giugno invaderanno Ravenna con blitz musicali in tutta la città per poi dedicare una grande festa-concerto al Progressive Rock con la partecipazione della PFM e di Martin Barre dei Jethro Tull. Annunciato anche il calendario di Per l’alto sale – Il Trebbo in musica 2.0, la rassegna creata ad hoc per Cervia, un itinerario in otto appuntamenti che tra il 17 giugno e il 16 luglio celebrano la tradizione romagnola del trebbo e affrontano argomenti della nostra contemporaneità in compagnia di scrittori, intellettuali, giornalisti…e musicisti.
Il cielo che Dante descrive nel Purgatorio – e che forse aveva ammirato nella volta di mosaici di Galla Placidia – è l’ispirazione per la XXXI edizione del Festival per esplorare quell’Oriente la cui storia è così profondamente intrecciata a quella dell’Occidente e di una città quale Ravenna. Il lato oscuro di quest’immagine luminosa è un Oriente non più da favola, ricordato nel concerto Le vie dell’Amicizia diretto da Riccardo Muti “Per la Siria” con la partecipazione di artisti italiani e siriani. Il tema-titolo offre inoltre l’occasione per riflettere sulle minacce al nostro “paradiso terrestre”, magistralmente ritratto nell’inno ambientalista di Koyaanisqatsi: il capolavoro di Philip Glass e Godfrey Reggio apre il Festival con una proiezione accompagnate dalle musiche originali eseguite live dal Philip Glass Ensemble. Chiuderanno quest’edizione l’esclusiva italiana dei Carmina Burana della compagnia catalana Fura dels Baus e un gala omaggio ad Alicia Alonso. Nel firmamento danza anche la prima mondiale del Don Juan che Johan Inger ha creato per Aterballetto, il Balletto delle Fiandre con un trittico di coreografie e la Hofesh Shechter Company con l’iconico Political Mother in versione unplugged. Salgono sul podio – oltre a Muti, impegnato anche per un secondo concerto con la Cherubini e il violoncello di Wiener Tamas Varga – Ivan Fischer con la Budapest Festival Orchestra e Valery Gergiev con l’Orchestra del Mariinsky per un doppio appuntamento. Eclettismo è la parola d’ordine per ospiti italiani quali Vinicio Capossela, Stefano Bollani, Neri Marcorè, mentre le basiliche ospitano concerti di musica sacra, compreso uno dei due appuntamenti con i Theatre of Voices di Paul Hillier e i quotidiani Vespri a San Vitale delle 19 (si rinnova anche la rassegna Giovani artisti per Dante alle 11 di mattina nei Chiostri Francescani). Gli appuntamenti a teatro testimoniano invece la vitalità della ricerca di compagnie del territorio: Fanny & Alexander, Menoventi, Teatro delle Albe e ErosAntEros.
Info. 0544 249244 – tickets@ravennafestival.org