“Apprendiamo dalla stampa che dal 7 ottobre sarà inaugurata la “culla per la vita” realizzata grazie all’associazione dei Medici Cattolici.
A Ravenna lo scorso anno è stato abbandonato all’ospedale Santa Maria delle Croci, soltanto un/una bambin* e se si pensa che tale progetto possa aiutare le donne straniere fragili e in difficoltà, ricordiamo che nella nostra città sono operanti il centro anti-violenza e altre associazioni e cooperative che lavorano in rete con moltissimi soggetti e istituzioni, al fine di attivare progetti di presa in carico e di messa in sicurezza specifici per donne straniere o italiane, vittime di reati come violenza di genere o tratta.
“Una scelta così difficile ed emotivamente travolgente non può esser caratterizzata da solitudine ed accompagnata dal giudizio, mettendo la donna e la sua salute, sia fisica che mentale, in secondo piano”, sottolinea la consigliera di Ravenna Coraggiosa, Francesca Impellizzeri.
Come riporta anche il comunicato della Casa delle Donne di Ravenna, nel nostro paese l’anonimato è garantito da un Decreto del Presidente della Repubblica che consente alla madre di non riconoscere il bambino e di lasciarlo nell’ospedale in cui è nato affinché sia assicurata l’assistenza e anche la sua tutela giuridica. Il nostro paese laico riconosce alle donne il diritto di scelta.
“L’anonimato riconosciuto all’interno della struttura sanitaria per le donne che non vogliono continuare la relazione con il proprio bambin*, permette alle donne di poter esser seguite da medic*, dalle ostetriche e da psicolog*, garantendo la libertà di scelta, massima sicurezza per il neonato e per la madre, in totale assenza di giudizio in un luogo sicuro e adeguato” continua il gruppo di Coraggiosa.
“L’iniziativa che vedrà presto l’inaugurazione, ci riporta al passato ed è una visione che non possiamo condividere, considerando il clima generale di regressione in cui è avvolto il nostro Paese, soprattutto in tema di diritti e di riconoscimento delle differenze. E’ importante mantenere costante l’attenzione su questi temi, promuovendo campagne di informazione e comunicazione sui percorsi che la sanità pubblica prevede e realizza su questioni delicate come la scelta di poter decidere di non proseguire la relazione con il proprio bambino, accompagnando e sostenendo le donne in questo percorso, evitando che si sentano sole e travolte dalle emozioni. Bisogna anche sensibilizzare la cittadinanza affinché sia in grado di sospendere giudizi sulle scelte che le donne decidono di prendere, sui loro corpi e sulle loro vite”, conclude la consigliera Impellizzeri.
“Auspichiamo che il Consiglio comunale possa prendere una posizione condivisa e al passo con i bisogni espressi dalle donne che abitano la nostra città. Vogliamo esprimere la nostra vicinanza alle donne che si trovano a dover affrontare questa importante decisione”, chiude il gruppo di Ravenna Coraggiosa.”