“Importante il lavoro di ripascimento promosso dalla Regione sui lidi ravennati, ma ora si chiuda Angela Angelina.
Bene gli impegni annunciati dalla Regione per tramite dell’assessore Priolo durante la sua visita nei nostri lidi dei giorni scorsi. “Accanto a questo sforzo per il ripascimento di 335 mila metri cubi di sabbia su Lido Adriano, Lido di Dante e Punta Marina serve ribadire – spiega Gianandrea Baroncini, capolista di Ravenna Coraggiosa – la richiesta della chiusura anticipata del punto di estrazione “Angela e Angelina” per la sua vicinanza alla costa e i suoi effetti negativi su subsidenza ed erosione costiera in quelle aree e nell’oasi naturalistica di foce Bevano”.
“Crediamo – aggiungono dal coordinamento di Ravenna Coraggiosa – che anche le nostre località turistiche costiere debbono concorrere a un graduale ma profondo cambiamento. Il primo obiettivo concreto è la “solarizzazione” della riviera romagnola con un esteso impiego di fotovoltaico e di solare termico e con lo sviluppo delle scelte fondamenti per rendere in dieci anni la mobilità a emissioni zero. Inoltre in alcuni lidi, realizzati in anni dove la sensibilità ambientale era molto diversa da oggi, è possibile pensare ad una graduale riduzione dell’impermeabilizzazione del suolo e ad un parallelo aumento delle aree verdi e rinaturalizzate.
Riteniamo a tal fine utile compiere una ricognizione del patrimonio edilizio di scarsa qualità per il quale non siano convenienti operazioni di riqualificazione. In tal caso va studiata la possibilità di azioni mirate di demolizione e ricostruzione con modalità costruttive che consentano di ampliare gli spazi verdi con importante componente di nuove alberature e vegetazione arbustiva.
Proponiamo di investire quote significative di risorse, a partire dal Recovery fund, per adeguare le opere di difesa del nostro territorio e salvaguardare le spiagge e le zone naturali. Sono interventi essenziali anche per il nostro turismo e che possono consentire a tutto il settore delle costruzioni e dell’ingegneria naturalistica di rinascere in termini nuovi, di offrire lavoro qualificato, stabile, regolare insieme alla riqualificazione energetica e sismica dell’edilizia civile.
Riteniamo a tal fine utile compiere una ricognizione del patrimonio edilizio di scarsa qualità per il quale non siano convenienti operazioni di riqualificazione. In tal caso va studiata la possibilità di azioni mirate di demolizione e ricostruzione con modalità costruttive che consentano di ampliare gli spazi verdi con importante componente di nuove alberature e vegetazione arbustiva.
Proponiamo di investire quote significative di risorse, a partire dal Recovery fund, per adeguare le opere di difesa del nostro territorio e salvaguardare le spiagge e le zone naturali. Sono interventi essenziali anche per il nostro turismo e che possono consentire a tutto il settore delle costruzioni e dell’ingegneria naturalistica di rinascere in termini nuovi, di offrire lavoro qualificato, stabile, regolare insieme alla riqualificazione energetica e sismica dell’edilizia civile.
Serve ampliare e assicurare una manutenzione costante delle nostre Pinete, un segno distintivo del nostro Comune e luogo ideale per le attività sostenibili legate al tempo libero e al turismo naturalistico.
Preservare e ampliare, anche nell’ambito della riqualificazione degli stradelli dei Lidi, le zone dunali e retrodunali quali fattori di difesa del territorio e di conservazione di biodiversità. Per noi si deve anche studiare e realizzare una nuova connessione fisica tra le Stazioni del Parco a nord e a sud di Ravenna attraverso la piantumazione di decine di migliaia di nuove essenze autoctone in una vasta area dietro Punta Marina e Lido Adriano fino a Lido di Dante, con l’obiettivo di raddoppiare progressivamente l’estensione delle aree boschive prevedendo al loro interno qualificati itinerari da percorrere a piedi, bicicletta e a cavallo”.
Preservare e ampliare, anche nell’ambito della riqualificazione degli stradelli dei Lidi, le zone dunali e retrodunali quali fattori di difesa del territorio e di conservazione di biodiversità. Per noi si deve anche studiare e realizzare una nuova connessione fisica tra le Stazioni del Parco a nord e a sud di Ravenna attraverso la piantumazione di decine di migliaia di nuove essenze autoctone in una vasta area dietro Punta Marina e Lido Adriano fino a Lido di Dante, con l’obiettivo di raddoppiare progressivamente l’estensione delle aree boschive prevedendo al loro interno qualificati itinerari da percorrere a piedi, bicicletta e a cavallo”.