“Le risorse del pianeta sono limitate. La guerra è una conseguenza dell’accaparramento delle risorse. Per evitare la guerra è necessaria la transizione a un modello di vita basato su risorse rinnovabili e sulla conservazione dell’ambiente.
Occorre quindi scegliere con nettezza il risparmio energetico e l’energia da fonti rinnovabili.
Immersi come tutte e tutti nell’emergenza energetica, siamo col Sindaco nel denunciare la completa assenza di una strategia nazionale sull’energia, nel segno della sostenibilità ambientale, della sicurezza energetica, per ridurre la dipendenza dalla Russia.
Ma questo non divenga motivo per ridurre l’impegno per la transizione ecologica o frenare sugli obiettivi alti cui siamo chiamati per la sopravvivenza del Pianeta, soprattutto nei giorni in cui la regione ha reso noto che il progetto per la transizione ecologica del sistema economico e sociale regionale ottiene la valutazione più alta nel bando PNRR e che Parma e Bologna sono state selezionate tra le città pioniere che si impegnano a raggiungere la neutralità entro il 2030.
Va riconosciuto che in questa fase di transizione è necessario che l’Italia conservi una quota di produzione nazionale di gas, in primo luogo assicurando la manutenzione ordinaria e straordinaria delle attività estrattive esistenti. Non per sperare di condizionare l’andamento dei prezzi internazionali ma per la sicurezza energetica. Nuovi punti di estrazione al largo? Vediamo le proposte, ma superiamo gli errori del passato: insediare punti di estrazione troppo vicino alla costa – come Angela Angelina di fronte a Lido Adriano e Lido di Dante – si è dimostrato incompatibile con la tutela ambientale e la vivibilità della costa. E Angela –Angelina offre più di una valida ragione ai detrattori della, invece, indispensabile capacità di estrarre il gas che serve alla sicurezza nazionale.
E avanti con il corretto de-commissionig dei pozzi esauriti al fine di offrire prospettive di lavoro all’industria offshore. I bilanci Eni lo permettono.
Avanti col progetto AGNES e la diffusione di impianti eolici e fotovoltaici in mare.
Avanti col graduale calo della componente fossile nel mix energetico nazionale, riconoscendo che il metano italiano è molto meno inquinante di quello che importiamo, che finisce per finanziare sistemi autoritari ben lontani dai nostri ideali di democrazia e rispetto dei diritti umani e ambientali.
E cautela sulla rigassificazione: solo le attuali soluzioni galleggianti, lontane dalla linea di costa, reversibili e temporanee ci possono consentire di non riaprire vecchie discussioni e di andare, una volta fuori dalla contingenza, velocemente alle rinnovabili.
Nell’offrire Ravenna come capitale della nuova energia occorre chiedere al governo il più grande piano di riconversione che questo Paese abbia mai praticato. Si utilizzino i fondi disponibili, si impongano tassazioni sugli extraprofitti dei grandi distributori del fossile, si utilizzi ogni m2 dei tetti di proprietà pubblica per un grande progetto di comunità energetiche e solare termico. Si piantino milioni di nuovi alberi, si proceda con un Parco Nazionale Offshore di impianti eolici e fotovoltaici galleggiante.
Sul CCUS continuiamo a non essere convinti. Non ne conosciamo le caratteristiche tecniche, le prospettive di sostenibilità ambientale, non sappiamo che superfici occupi, se preveda stazioni di pompaggio sull’arenile, come saranno gestiti gli additivi utilizzati nel processo di trasformazione dei fumi, nulla degli impatti dello stoccaggio. Si comprende perché non abbia ricevuto nemmeno un euro di finanziamento pubblico: se una stanza si allaga, la prima cosa da fare è chiudere il rubinetto, non è far defluire l’acqua al piano di sotto.
E il porto va offerto come piattaforma logistica dell’economia circolare SOLO se accoglie filiere ambientalmente ed economicamente virtuose (non è bruciando rifiuti che salveremo il pianeta).
E orientiamo la pianificazione territoriale, a partire dal nuovo Pug, impiegando al meglio con progetti qualificanti le risorse europee del nuovo POR Fesr e del PNRR.
Se non ora, quando?”