“Nei giorni scorsi si è potuto leggere con viva preoccupazione, sugli organi di informazione, l’ipotesi di una recente acquisizione tramite asta pubblica, ad opera di una nuova società immobiliare, della vasta area privata già di proprietà della cosiddetta “immobiliare”, posta all’interno della zona naturalistica dell’Ortazzo-Ortazzino vicina a Lido di Classe: una delle zone naturalistiche di maggior pregio dell’intero parco del Delta, nonché l’unica area naturale e non urbanizzata della costa adriatica tra Trieste e Puglia.
Negli anni ’70, l’area ha visto una forte mobilitazione di cittadini, forze politiche, associazioni ambientaliste contro una nuova lottizzazione immobiliare già avviata nell’area dalla Società Immobiliare che ne deteneva la proprietà; a seguito di ciò, il Comune era riuscito a bloccare la speculazione edilizia, salvaguardando così le peculiarità naturalistiche del comparto, che poi negli anni ha saputo rafforzare le proprie caratteristiche di area naturalistica ricca di flora e fauna. Fra l’altro, nel recente passato in più di un’occasione il Comune di Ravenna, la Regione e il Parco del Delta si erano adoperati al fine di far acquisire l’area in questione agli enti pubblici coinvolti per garantirne completa tutela e favorirne una migliore qualificazione e valorizzazione ambientale.
Per questo, il gruppo consiliare Ravenna Coraggiosa ha sollecitato al Sindaco e alla Giunta – tramite un’apposita interrogazione firmata da Francesca Impellizzeri e Luca Cortesi – chiarimenti sulla recente ipotesi di acquisizione da parte di una società immobiliare; chiedendo se si considerino possibili ed opportune nuove iniziative volt a consentire il passaggio, finalmente definitivo, dell’area al patrimonio pubblico; e comunque stimolando ad attivarsi con sollecitudine e determinazione affinché tutti i vincoli al momento vigenti nell’area in oggetto trovino conferma e rafforzamento, allo scopo di scongiurare qualsiasi operazione speculativa di snaturamento della vocazione naturalistica dell’intera zona. Evitando anche compensazioni urbanistiche in altre aree del territorio comunale che possano portare ad un nuovo, inaccettabile, consumo del suolo”.