Nel Consiglio Comunale svoltosi ieri è stato approvato, con un solo voto contrario, un Ordine del Giorno presentato dal gruppo consiliare di Ravenna Coraggiosa, intitolato “Per l’immediato ripristino del Fondo per lo sviluppo delle reti ciclabili urbane”.

In sintesi, il documento chiede a Sindaco e Giunta di farsi parte attiva verso Governo, Parlamento e ANCI, affinché venga ripristinato e se possibile reintegrato il “Fondo per lo sviluppo delle reti ciclabili urbane”, di cui si prevede invece l’azzeramento nell’attuale disegno della Legge del Bilancio 2023, che definanzia i 94 milioni di euro originariamente previsti per gli anni 2023-24 dal Piano Generale della Mobilità Ciclistica, approvato dal precedente Governo nello scorso agosto.

Quel Piano – si legge nell’Ordine del Giorno – aveva “definito per la prima volta nella storia italiana la strategia, gli obiettivi e le azioni per promuovere lo sviluppo della mobilità ciclistica nelle aree urbane e metropolitane, quale politica nazionale della mobilità e dei trasporti, alla cui attuazione erano destinate le risorse ora eliminate”.

Il documento approvato in Consiglio fa anche riferimento al recente dossier “Non è un paese per bici”, pubblicato pochi giorni fa da Clean Cities, FIAB, Kyoto Club e Legambiente: da cui “emerge un notevole gap di ciclabilità tra le città italiane e le leader in Europa, per colmare il quale sarebbe necessario quadruplicare i chilometri di percorsi ciclabili, per una spesa complessiva di 3,2 miliardi di euro da qui al 2030, attraverso un piano straordinario di promozione della ciclabilità urbana cui destinare 500 milioni l’anno”.

Infine, si segnala come “gli ultimi eclatanti episodi di violenza stradale e uccisione di ciclisti (sono già 106 le persone in bicicletta investite e morte sulle strade italiane quest’anno) rendono se possibile ancora più evidente la grave situazione di insicurezza stradale per l’utenza ciclistica e pedonale e urgente la messa in campo di un piano di interventi per ridisegnare le strade e introdurre in modo diffuso e continuo percorsi ciclabili e dispositivi di moderazione del traffico e della velocità in ambito urbano”: mentre, al contrario, “l’azzeramento delle già poche risorse per la ciclabilità urbana è una proposta che impedirebbe alle amministrazioni locali di rendere le città davvero ciclabili e sicure per chi si sposta in bicicletta”.