Dopo le prime due studentesse laureate nello scorso luglio, nella giornata di lunedì 7 il Corso di Laurea Triennale di “Storia, Società e Culture del Mediterraneo” dell’Università di Bologna-sede di Ravenna ha proclamato cinque nuovi dottori.
Si tratta di Eva Benedetti, Egypte Bertozzi, Martina Carpené, Emanuele Gasperoni e Whitaker Bott Thomas: una sessione che si è conclusa con ottimi voti (quattro 110 e lode e un 108).
“La cosa interessante – sottolinea soddisfatto il professor Michele Marchi, coordinatore del Corso di Laurea – sono i temi scelti per le tesi. Si è spaziato tra la Rom-fobia dalla storia moderna ai giorni nostri; passando per una bella tesi in lingua araba sulle reazioni della stampa e tv arabe alla morte della giornalista a Jenin Sherin Abu Akleh nel 2022; ad una tesi in diritto dell’Ue sulle difficoltà nel sostenere la transizione ambientale in relazione alle restrizioni dei sistemi di welfare nello spazio euro-mediterraneo. Le ultime due tesi hanno trattato dell’impatto simbolico del Muro di Berlino nella propaganda della Guerra fredda, e della Calabria e della sua evoluzione geografica negli anni bizantini”.
Una grande varietà di temi, che Marchi riconduce però ad un unico comune denominatore, un po’ l’obiettivo di questo Corso di Laurea giunto al quarto anno di vita: “approfondire l’evoluzione storico-politica del Mediterraneo, inteso come Mare aperto e crocevia tra Europa, Asia e Africa”