Il 23 luglio si celebra festa di Sant’Apollinare, patrono di Ravenna e di tutta la regione Emilia-Romagna. La Diocesi di Ravenna-Cervia si prepara a quest’appuntamento con diverse celebrazioni presiedute dall’arcivescovo, monsignor Lorenzo Ghizzoni.
Quest’anno la tradizionale Messa solenne sarà celebrata in Cattedrale il giorno prima della ricorrenza liturgica, il 22 luglio alle 10,30, per favorire una maggiore partecipazione dei fedeli e del clero. Sarà il momento principale delle celebrazioni al quale sono state invitate anche le autorità civili e i vescovi e gli arcivescovi di tutta la regione. La Messa del Patrono sarà trasmessa in diretta da Teleromagna sul canale 14.
La sera prima, il 21 luglio, alle 20,15 si terrà il tradizionale pellegrinaggio che quest’anno partirà dalla parrocchia di San Lorenzo in Cesarea e arriverà alla basilica di Classe, dove sono conservate le spoglie del santo. Un appuntamento, quest’ultimo, particolarmente rivolto ai giovani, che in quell’occasione riceveranno il mandato dell’arcivescovo per la Giornata mondiale dei giovani, in programma la prima settimana di agosto a Lisbona. Previsto un servizio di trasporto in pullman verso San Lorenzo in Cesarea, al termine del pellegrinaggio.
La sera del 22 luglio, come da tradizione, a Sant’Apollinare Classe alle 18 saranno celebrati i Secondi Vespri e a seguire la Messa, sempre presieduta dall’arcivescovo.
Sant’Apollinare, originario di Antiochia, per primo rivestì la carica episcopale nella città imperiale di Ravenna. Si dedicò all’opera di evangelizzazione dell’Emilia-Romagna, tra II e III sec., per morire infine martire, come afferma San Pietro Crisologo. La basilica di Sant’Apollinare in Classe è luogo privilegiato nel tramandarne la memoria. Il suo culto si diffuse rapidamente anche oltre i confini cittadini. I pontefici Simmaco (498-514) ed Onorio I (625-638) ne favorirono la diffusione anche a Roma, mentre il re franco Clodoveo gli dedicò una chiesa presso Digione. In Germania (Dusseldorf e Remagen) probabilmente si diffuse ad opera dei monasteri benedettini, camaldolesi e avellani. A Bologna il cardinale Lambertini gli dedicò un altare nell’attuale Cattedrale cittadina. In quasi tutte le regioni italiane, compresa la Sardegna, ci sono chiese a lui dedicate. Sant’Apollinare è il patrono della città di cui per primo fu pastore, nonché dell’intera regione Emilia-Romagna.