Sant’Apollinare, la città si prepara alla festa del patrono di Ravenna e di tutta la regione Emilia-Romagna con diverse celebrazioni presiedute dall’arcivescovo, monsignor Lorenzo Ghizzoni.
Come da tradizione, la Messa solenne sarà celebrata in Cattedrale il 23 luglio alle 10,30. Sarà il momento principale delle celebrazioni al quale sono state invitate anche le autorità civili e religiose. Per la prima volta quest’anno la Messa del patrono sarà accessibile grazie alla presenza di interpreti Lis (Lingua dei segni italiana) e sottotitolazione, grazie alla collaborazione con Ens, Ente nazionale Sordi, Sezione provinciale di Ravenna e Fiadda Emilia-Romagna. E sarà accompagnata dal Coro 1685 del Conservatorio Giuseppe Verdi, diretto da Antonio Greco con, all’organo, Andrea Berardi. La celebrazione sarà trasmessa in diretta da Teleromagna sul canale 14.
La sera prima, il 22 luglio, alle 20,15 si terrà il pellegrinaggio diocesano alla basilica di Sant’Apollinare in Classe, dove sono conservate le spoglie del santo patrono, che partirà dal parcheggio dell’Antico Porto (via Marabina, 7). Al termine del pellegrinaggio è previsto anche un servizio di trasporto in pullman verso il punto di partenza.
La sera del 23 luglio, come da tradizione, a Sant’Apollinare Classe alle 18 saranno celebrati i Secondi Vespri e a seguire la Messa, sempre presieduta dall’arcivescovo.
Sant’Apollinare, originario di Antiochia, per primo rivestì la carica episcopale nella città imperiale di Ravenna. Si dedicò all’opera di evangelizzazione dell’Emilia-Romagna, tra II e III sec., per morire infine martire, come afferma San Pietro Crisologo. La basilica di Sant’Apollinare in Classe è luogo privilegiato nel tramandarne la memoria. Il suo culto si diffuse rapidamente anche oltre i confini cittadini. I pontefici Simmaco (498-514) ed Onorio I (625-638) ne favorirono la diffusione anche a Roma, mentre il re franco Clodoveo gli dedicò una chiesa presso Digione. In Germania (Dusseldorf e Remagen) probabilmente si diffuse ad opera dei monasteri benedettini, camaldolesi e avellani. A Bologna il cardinale Lambertini gli dedicò un altare nell’attuale Cattedrale cittadina. In quasi tutte le regioni italiane, compresa la Sardegna, ci sono chiese a lui dedicate. Sant’Apollinare è il patrono della città di cui per primo fu pastore, nonché dell’intera regione Emilia-Romagna.