“La pista del ghiaccio che l’Amministrazione de Pascale vuole realizzare a tutti i costi (letteralmente) in Piazza Kennedy non è altro che un «enorme frigorifero con la porta sempre aperta». Lo hanno scritto qualche giorno fa gli studenti di una classe del Liceo Scientifico (classe V A – Prof.ssa Rita Fabbri) al Sindaco chiedendo all’Amministrazione di fare quel famoso cambio di passo, più volte annunciato e mai praticato, sul fronte delle politiche energetiche, non attivando per quest’anno la pista di pattinaggio sul ghiaccio in Piazza Kennedy. Le motivazioni sono inconfutabili. Scrivono gli studenti che «i consumi giornalieri di una pista di 600 metri quadrati sono l’equivalente del consumo giornaliero di 70 famiglie, un dato notevole rispetto alle correnti circostanze storiche ed economiche, in cui l’energia elettrica è un bene più che mai prezioso e costoso». Non basta: «Una pista di pattinaggio all’aperto di medie dimensioni (200 mq2) consuma, durante il periodo invernale, qualcosa come 19.000 litri d’acqua ed immette nell’atmosfera 5,5 tonnellate di CO2». La domanda al Sindaco è conseguente: «Quanto incide sul bilancio del Comune l’installazione e il mantenimento, per un’intera stagione, della pista di pattinaggio su ghiaccio? Potrebbero tali risorse essere investite in altro modo?».
La risposta la diamo noi per il Sindaco: certo, che si potrebbero meglio destinare le risorse economiche visto che, proprio per risparmiare, contemporaneamente alle iniziative “festive”, il Sindaco ha annunciato la disattivazione dell’illuminazione pubblica comunale tutte le notti. È una misura che come Ravenna in Comune contestiamo duramente: meno illuminazione si traduce automaticamente in meno sicurezza. Quello della sicurezza, del resto, è un concetto che l’Amministrazione de Pascale non ha messo ancora bene a fuoco, se pensa che aggiungendo telecamere e togliendo panchine si dia più sicurezza ai cittadini mentre li si lascia a vagare nel buio della città e del forese.
La risposta che avremmo voluto sentire dal Sindaco, invece, l’abbiamo ascoltata da un suo compagno di partito, il segretario cervese del PD: «Vista la situazione contingente crediamo che nessun cervese reputerà assurda la presenza di meno “luci di Natale” o l’assenza di piste di ghiaccio troppo impattanti a fronte di un mantenimento dei servizi per i cittadini sul nostro Comune». Infatti Cervia, avendo già optato in tempo utile per l’efficientamento energetico che a Ravenna si sviluppa solo a chiacchiere, non spegnerà l’illuminazione pubblica. Nonostante la spiccata vocazione turistica, invece, non attiverà la pista di pattinaggio sul ghiaccio, che era stata una delle prime ad avviare in Romagna, proprio perché costituirebbe un controsenso vista la natura fortemente energivora di questo tipo di impianti.
A Ravenna la Giunta dei controsensi spegne l’illuminazione pubblica a vantaggio delle luminarie, del videomapping e della pista sul ghiaccio. Ravenna in Comune torna ad esprimere la propria opposizione e invita a seguire le buone pratiche che si possono trovare nei Comuni a noi vicini. Con l’occasione, poi, domandiamo a quei “Coraggiosi” e “Pentastellati” che tanto hanno pompato in campagna elettorale sulla svolta energetica: cosa ci state a fare in maggioranza, oltre a scaldare la comoda seggiolina? Grazie invece alle ragazze e ai ragazzi che continuano a fare la loro parte. Scrivono: «Tentiamo in quanto nuove generazioni, di attivarci prima di tutti contro un ulteriore deterioramento delle condizioni climatiche e difendere così il futuro del pianeta». Anche se la vecchia politica dentro al Consiglio Comunale fa orecchie da mercante, non siete sole e soli.”