E’ stato presentato questa mattina l’Accordo tra il Comune e Ravenna Holding per la realizzazione di una nuova caserma per l’Arma dei Carabinieri che verrà realizzata su un terreno di proprietà comunale a Marina di Ravenna, all’incrocio fra le vie Marmarica e Statale 67 via Trieste. Il costo stimato dell’investimento ammonta a circa 1,2 milioni di euro, e grazie alla nuova caserma sarà possibile garantire durante i mesi estivi la presenza nella località di un numero maggiore di agenti. Secondo le stime i lavori per la costruzione dell’edificio, la cui superficie occuperà un’area di 590 metri quadrati, potrebbero richiedere circa due anni.
Tra i punti principali dell’accordo la concessione gratuita del bene in diritto di superficie a Ravenna holding da parte dell’Amministrazione comunale per 45 anni, affinché la stessa holding, nel pieno rispetto degli scopi statutari, provveda alla costruzione dell’edificio, con relative pertinenze ed accessori; la costituzione a favore dell’amministrazione comunale, una volta realizzato l’immobile, di un diritto di usufrutto, a fronte della previsione di un canone annuo, non soggetto ad adeguamento inflattivo e calcolato in percentuale sull’effettivo importo finale dell’investimento; la durata dell’usufrutto a favore del Comune sarà allineata alla durata del diritto di superficie a favore di Ravenna holding. Alla scadenza del periodo di costituzione del diritto di superficie, il fabbricato e le eventuali opere accessorie realizzate diverranno di proprietà dell’Amministrazione comunale, accedendo pertanto al terreno; il Comune potrà consolidare la piena proprietà dell’immobile anche prima della scadenza del diritto di usufrutto, corrispondendo solo in tal caso un indennizzo a Ravenna holding, determinato sulla base dei valori contabili residui dei beni realizzati.
Considerata la natura pubblicistica dell’Accordo, i rapporti economico-finanziari tra le parti sono ispirati ad una logica di corretto utilizzo delle risorse e di sostanziale equilibrio economico-finanziario, tenendo conto della natura dei soggetti coinvolti. Pertanto, pur salvaguardando gli equilibri economico-finanziari della società, le modalità sono molto distanti da quelle che potrebbero caratterizzare un eventuale investitore “privato”, in particolare in termini di allocazione dei rischi, remunerazione del capitale, tempi e modi di recupero dell’investimento.