La rassegna quotidiana Vespri a San Vitale continua con i Romagna Brass, formazione di ottoni – trombe, corno, tromboni e tuba – che dal 7 al 10 giugno presenterà Sacri Ottoni: un concerto dedicato alla riscoperta del repertorio sacro della Scuola Veneziana del XVI secolo, che ha in Giovanni Gabrieli il proprio massimo esponente e nelle Sacrae Symphonie la sua più importante e grande raccolta di mottetti e “canzoni per sonare”. Un’opera capostipite di un repertorio caratterizzato dall’uso del doppio coro, forma che produce un effetto di eco ideale per esaltare l’architettura delle antiche basiliche e le loro magnifiche possibilità acustiche.
Il compositore e organista veneziano Giovanni Gabrieli è stato fra i primi a scrivere non per generici ensemble ma espressamente per compagini strumentali ben definite, per altro indicando chiaramente le dinamiche in partitura. È per questo che le Sacrae Symphonie anticipano quella struttura che si imporrà poi come concerto grosso vivaldiano. Gli strumenti in uso a Venezia nel Cinquecento erano generalmente strumenti a fiato e principalmente ottoni: un’ottima ragione per i Romagna Brass per sentirsi debitori nei confronti di un autore che per primo ha scritto con in mente proprio il suono dei loro strumenti.
Composto di musicisti che si sono singolarmente distinti in concorsi nazionali e internazionali, l’ensemble è attivo da ormai dieci anni e collabora con diverse orchestre – dal Maggio Musicale Fiorentino all’Orchestra Regionale della Toscana, dalla Rossini alla Sinfonica di San Marino – e si esibisce in diverse rassegne. La loro ispirazione? Il leggendario Gomalan Brass Quintet. Alla tromba Matteo Fiumara, Luca Piazzi, Monica Sanguedolce, Miloro Vagnini; al trombone Damiano Drei e Lorenzo Rocculi, rispettivamente al corno e alla tuba Maikol Cavallari e Fausto Civenni.