Aumenta del 4,6% il montante Tari per i ravennati quest’anno rispetto al 2021. Complessivamente circa 31,38 milioni di euro da suddividere al 61% e 39% rispettivamente tra utenze domestiche e non domestiche. L’aumento, grazie anche “a un lavoro importante di allargamento della base imponibile”, si traduce in rincari medi del 2,7% per le prime e del 2,1% per le seconde.
I numeri lì da martedì pomeriggio l’assessore all’Ambiente Gianandrea Baroncini, incassando in Consiglio comunale il via libera ad alcune modifiche tecniche al regolamento Tari, come l’esenzione dei magazzini legati alla produzione, 21 voti favorevoli, sei contrari e un astenuto; e alla determinazione della tariffa, 21 voti favorevoli e sette contrari. La scadenza di pagamento è fissata in rata unica a fine anno, precisa l’assessore, non negando le difficoltà ad abituarsi al nuovo sistema porta a porta misto e integrale, ma sottolineando che “gli abbandoni avvenivano anche prima. Dobbiamo essere bravi a contrastare le criticità e lavorare su prevenzione e sensibilizzazione”, conclude.
Viene ritirata, invece, la mozione di Viva Ravenna che chiede di esentare dalla Tari, come dall’Imu, gli immobili che accolgono profughi ucraini. E verà riproposta in nuova versione. Infatti, argomenta la consigliera Alessandra Folli del Partito democratico, ci sarebbero difficoltà tecniche, oltre a creare una differenziazione nei diritti dei profughi con un provvedimento specifico del Comune. Per il territorio, dà anche lei qualche numero, ne sono passati 1.200 dall’Ucraina e dal 20 marzo, quando è stato attivato il monitoraggio, risultano circa 730 ospitati. Di questi circa 100 nei cas, 300 da familiari e altrettanti in seconde case messe a disposizione da italiani. Tuttavia la loro disponibilità è limitata nel tempo per cui le richieste per i cas sono in aumento, anche se il flusso di entrata “rallenta e iniziano i rientri”. All’albo delle famiglie accoglienti, prosegue la dem, risultano 180 disponibilità di case e 12 di alberghi. Un rimborso forfettario era possibile, ma finora nessuno lo ha attivato, conclude.
Critica l’opposizione: il servizio rifiuti “non è all’altezza”, lamenta Alberto Ancarani di Forza Italia, e “non si prova a migliorare la situazione. Serve una tirata d’orecchie al gestore che può fare meglio”. Renato Esposito di Fratelli d’Italia rivuole i cassonetti dell’indifferenziata in strada e chiede a Hera di “raccogliere l’immondizia. Con il porta a porta non è migliorata la raccolta”. Mentre Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna segnala varie “storture” dall’applicazione del 10% di Iva alla riscossione. (Fonte: Dire)