A proposito di scelte, efficienza ed operatività del nostro sistema previdenziale e dell’INPS in particolare, sono costretto dagli eventi anche per averne vissuti personalmente a far conoscere anche pubblicamente una situazione anche indicativa della fase che stiamo attraversando.
Sono venuto a conoscenza che a persone che hanno fatto l’istanza di utilizzare la famosa quota 100 (e che al momento stanno anche ancora lavorando, cosa che dovrà essere terminata il prossimo 1° aprile) è stata chiesta dall’INPS con urgenza la relativa documentazione di cessazione dal lavoro per poter liquidare la pensione da aprile. Una straordinaria e meritoria prova di efficienza con la quale vale la pena complimentarsi, anche se manca ancora il decreto attuativo al vaglio del parlamento in questi giorni, dopo il Senato, ora alla Camera.
Evidentemente la fretta era tanta dovendo valorizzare un obiettivo raggiunto. Peccato che la normalità nell’esame delle pratiche per la pensione non abbia questi tempi. O così non è stato nel caso che ho seguito personalmente. Il sottoscritto si è attivato a suo tempo per poter fare usufruire al fratello dell’opportunità dell’APE sociale stante una conclamata e pesante situazione di invalidità. Ho impiegato e speso diversi mesi (5) per completare la procedura prevista (domanda, visita, verbale accettazione, istanza, etc.) e altri 5 mesi con solleciti per avere la prima liquidazione, dall’esito positivo di accoglimento della situazione di invalidità prevista dalla normativa. In tutto 10 mesi.
Situazione che si commenta da sola.
Roberto Lucchi
Cervia