Era una domenica, il 2 febbraio 2020, quando chiudevano i battenti della “Sagra del Cappelletto Invernale” di Massa Lombarda e i volontari si davano appuntamento per la versione estiva, quella che dal 2008 aveva sempre fatto la differenza a sostegno della lotta contro il cancro, a favore delle iniziative gratuite che l’Istituto Oncologico Romagnolo offre alle persone che ricevono una diagnosi di tumore e alle loro famiglie. Poche settimane dopo quell’ultimo appuntamento il Covid avrebbe invaso anche i nostri confini, costringendo l’Italia intera ad un periodo di lockdown e restrizioni in cui la socialità tipica delle feste di paese veniva giocoforza sacrificata in nome dell’emergenza sanitaria e della sicurezza.
La pandemia ha imposto alla “Sagra del Cappelletto” di Massa Lombarda uno stop lungo ben due anni, in cui i volontari si sono reinventati in altre attività per fare la loro parte e contribuire allamission dello IOR: ma ora che si allenta la morsa del Coronavirus finalmente possono tener fede all’appuntamento che si diedero quella fatidica domenica 2 febbraio 2020.
Venerdì 3 e sabato 4 dalle 18:30, e domenica 5 giugno dalle 11:30 e dalle 18:30, riapriranno i battenti della ex bocciofila di via Dini Salvalai 34 per ospitare le “azdore” che in questi mesi hanno lavorato alacremente per realizzare e proporre i loro squisiti manicaretti: tra questi ben 3 quintali del vero protagonista della manifestazione, “Sua Maestà” il cappelletto. «Abbiamo scelto la formula ridotta dell’asporto nella consapevolezza che l’emergenza sanitaria non sia ancora finita – spiega Deanna Roccati, dell’Associazione Volontari e Amici dello IOR di Massa Lombarda – non potevamo permetterci di mettere a rischio la salute delle persone che lavorano per questa manifestazione e dei tantissimi che ogni anno vengono a mangiare.Dopo due anni di assenza non vediamo l’ora di ricominciare: purtroppo non ci potrà essere la convivialità delle edizioni precedenti ma l’importante era riprendere con la nostra attività, nella speranza che molto presto si possa tornare agli antichi splendori e a gustarsi un buon piatto di cappelletti gomito a gomito in compagnia».
«Il ritorno delle nostre Sagre è importante sotto svariati punti di vista – spiega il Direttore Generale IOR, Fabrizio Miserocchi – al di là del mero dato economico, sempre notevole, che questi eventi riescono a produrre, cosa che fa concretamente la differenza a favore dei tanti pazienti che necessitano di una mano nel proprio percorso di cura, esse raccontano di un graduale ritorno alla normalità e agli eventi in presenza dopo due anni davvero complicati. Per fare volontariato occorre una grande squadra: ma anche un team di campioni, se non si vede per due anni, si sfilaccia e fa fatica a ritrovare l’amalgama. Il nostro motto è “vicino a chi soffre, insieme a chi cura”: parole che denotano quanto sia fondamentale per noi la presenza.
Faccio quindi i miei complimenti alla “squadra” di Massa Lombarda che, nonostante la pandemia che ha messo in ginocchio gli eventi di convivialità come le sagre, ha trovato il modo di fare comunque la propria parte per la lotta contro il cancro e in questo è rimasto più unito che mai: spero che le persone premino questo esempio di compattezza attorno ad una grande causa e che si recheranno numerosi a gustarsi i deliziosi cappelletti delle nostre “azdore”, buonissimi da mangiare anche se si devono portare a casa».