La denuncia viene dal web, da Stefano Tedioli, arboricoltore, che sul proprio profilo Facebook ha pubblicato un post per rendere noto come qualcuno abbia avvelenato una quercia lungo la provinciale 302. Sulla pianta, infatti, lo stesso Tedioli ha trovato dei fori all’interno dei quali probabilmente è stata iniettata qualche sostanza che ha fatto seccare tronco e rami:
“C’è una quercia, una grande quercia, che rimane tra le frazioni di Castellina e Casale lungo la strada provinciale 302 e che molti conoscono bene. E’ un esemplare magnifico di Roverella, sul ciglio di una scarpata inerbita. Vegetativamente è al top. Morfologicamente sembra disegnata da quanto è perfetta. Non invade nessuna proprietà. Non invade la strada provinciale. Ed è lì da decenni, felice e contenta di avere spazio per crescere e continuare una vita senza troppe intromissioni.
E’ primavera. Gli alberi sono oramai tutti in foglia e il profumo di gelsomino e tiglio comincia a farsi strada. Lei è ancora lì, ma di foglie, neanche l’ombra. Mi dico dentro di me… sarà rimasta indietro questa pelandrona. Passano una, due, tre settimane e niente. Gatta ci cova. E dentro di me comincio a pensare che qualcosa si è intromesso tra lei e il suo ciclo vitale.
Oggi mi arriva una segnalazione con delle foto che sembrano dei fori sulla base dell’albero. Vado a dare un’occhiata anch’io. Scendo sulla scarpata e trovo uno, anzi no, due fori (da trapano vista la perfetta circolarità) al colletto della pianta. Rimango senza parole. Uccisa.
Ma perchè? Perchè uccidere un essere vivente che fino ad oggi non ha mai dato fastidio a nessuno? Perchè? Perchè cotanta cattiveria? Qual’è lo scopo di questo atto vile ora che questo essere vivente è morto?
Non ho molto da aggiungere se non che una profonda vergogna dell’essere umano. Perchè chi l’ha fatto è un essere senziente come me. Che ha meditato come agire e cosa fare. E poca importa per lui se ha spento la vita di un essere vivente che male non ha mai fatto.
Di sicuro non me ne starò zitto. E come me molti altri si stanno muovendo nella stessa direzione. E in cuor mio spero che anche voi, soprattutto miei concittadini brisighellesi, facciate altrettanto, non quì su FB ma laddove ci sono gli organi competenti.
Non voglio like. Di quelli non me ne faccio nulla. Cercate se mai per una volta di condividere quanto è successo (e sta succedendo) e di usare questo post per alzare il telefono, mandare una mail o andare fisicamente da chi ha potere di controllo per far sì che non diventi una “misera” denuncia, ma una presa di posizione di una comunità.
Per una volta usate bene questo social. Per una volta fate vedere chi ha la schiena dritta e non si gira dal’altra parte”.
(foto postata da Stefano Tedioli)