Continua ormai da un anno il percorso di recupero della tartaruga Cenere al Centro Sperimentale per la Tutela degli Habitat Cestha. L’animale era arrivato al centro di Marina di Ravenna con una profonda ferita causata da un’elica di un motore e dopo essere stata recuperata dalla guardia costiera di Cervia in fin di vita. L’elica infatti oltre ad aver squarciato il carapace della tartaruga, aveva reciso anche un polmone.
“Dopo numerosi sforzi siamo vicini alla fine del ciclo di operazioni. Siamo fiduciosi sul proseguo dell’iter della “nostra” tartaruga bionica” commentano dal Cestha.
Grazie alla collaborazione con Artificio Digitale, il Cestha ha approntato un piano di recupero sperimentale, basato su un carapace artificiale realizzato grazie alla stampa tridimensionale. La terapia infatti necessitava di mantenere la tartaruga fuori dall’acqua a lungo per evitare che il liquido le riempisse il polmone ferito. Per rendere all’animale la degenza meno stressante, è però iniziata la collaborazione con Artificio Digitale in modo da realizzare un carapace artificiale in modo da permettere a Cenere di tornare in acqua senza pregiudicare il percorso di recupero. Una soluzione che permetterà in futuro di aiutare altre tartarughe con ferite simili. Una soluzione intrapresa grazie anche all’aiuto dell’Enpa di Treviso che sta supportando il percorso sperimentale con una raccolta fondi.