La Rete Nazionale Scuola in Presenza – Persone contro la Dad Ravenna ha inviato una lettera di protesta agli istituti scolastici di secondo grado di Ravenna, alle autorità locali e nazionale e all’azienda sanitaria contro le quarantene differenziate a scuola a seconda dello stato vaccinale degli studenti, modalità introdotta dal nuovo disegno di legge legato alla scuola, giudicate discriminanti.
Secondo la rete, il disegno di legge crea “un’illegittima disparità di trattamento” e costringe “implicitamente i bambini e i ragazzi a ripetute e costanti vaccinazioni (anche a distanza di appena 4 mesi), senza che siano stati testati gli effetti collaterali che ciò può comportare e nonostante, non ci si stancherà mai di ricordarlo, i minorenni anche con la nuova variante siano colpiti solo lievemente dal virus. La circolare del Ministero della Salute del 8.01.20222 (nuove modalità di gestione dei casi di positività all’infezione da SARS-CoV-2 in ambito scolastico – art. 4, del decreto-legge 7 gennaio 2022, n. 1 – prime indicazioni operative) inoltre in tal caso consente alle Istituzioni scolastiche di prendere conoscenza dello stato vaccinale degli studenti”.
“Questi provvedimenti violano le più basilari regole di tutela dei diritti civili sancite dalla Costituzione e dalle norme internazionali, determinando situazioni di lesione della privacy degli studenti e di discriminazione e bullismo legalizzate, in nome del diritto tiranno alla salute collettiva che vede i bambini e i ragazzi sacrificare la propria libertà e salute per tutelare quella degli anziani e dei fragili già tutti vaccinati.”
“Addirittura, si sono verificati a Ravenna episodi incresciosi di ragazzi cacciati da scuola perché non avevano portato la documentazione cartacea del proprio stato vaccinale, alcuni anche perché l’avevano disponibile solo on line sul proprio telefono e non l’avevano stampata. I DS così facendo hanno violato la legge sulla privacy di rango superiore rispetto alla circolare ministeriale, mentre avrebbero dovuto segnalare immediatamente la violazione a Ministero della Salute e Garante Privacy e, nel contempo, disapplicare la circolare ministeriale illegittima.
Peraltro, nelle circolari scolastiche che si succedono freneticamente nelle scuole ravennati non è dato sapere quali siano i dati forniti dal SSN, i tempi di conservazione dei dati, né a quali dati nello specifico si faccia riferimento, non è indicato chi sia il personale specificamente formato, né chi sia abilitato a controllare e trattare i dati super sensibili quali quelli sullo stato vaccinale dei minori. Stiamo assistendo ad una progressiva deprivazione dei diritti dei minori che non solo vengono discriminati a scuola in base al proprio stato vaccinale, ma se non vaccinati sono privati della possibilità di recarsi a scuola con i mezzi pubblici, di fare sport, di svolgere attività culturali (cinema, teatro, ecc.) e sociali (ristoranti, bar, ecc.).
Siamo spettatori di uno Stato che in nome del diritto tiranno alla salute collettiva calpesta il divieto di discriminazione fra gli studenti [art. 3 Cost. Reg. UE 2021/953 (in particolare il 36° considerando) e Carta fondamentale dei diritti dell’EU art. 21], la normativa sulla Privacy ed ogni fondamentale libertà che dovrebbe invece essere garantita in uno stato civile democratico. Si chiede quindi l’immediata revoca dei suddetti provvedimenti discriminatori, l’intervento del Garante dell’infanzia e adolescenza e del Garante della privacy per ripristinare un minimo di legalità e di equità e si chiede alle Istituzioni tutte di proteggere i bambini e ragazzi che hanno sofferto più di tutti, come si evince dall’incremento dei casi trattati dalle neuropsichiatrie infantili3 per tentativi di suicidio, atti di autolesionismo, disturbi del sonno, dell’alimentazione, ecc.”