I gruppi consiliari di opposizione di Solarolo, “Insieme salviamo Solarolo” e “Sì cambia Solarolo” , hanno inviato ad RFI le rispettive osservazioni legati al progetto di quadruplicamento della linea ferroviaria Bologna-Castel Bolognese. Il progetto presenta un importante snodo proprio nel territorio di Solarolo.
“Le nostre osservazioni si compendiano in quasi quattro pagine, con ben descritte le nostre proposte alternative per “SALVARE SOLAROLO DALLA DEVASTAZIONE”, e comunque NON IMPEDIRE IL PROGRESSO, anzi favorirlo senza costruire opere inutili e sbagliate, permettendo la velociz-zazione del trasporto persone e merci per vie ferrate.
Vogliamo altresì fare una sottolineatura: i due Capigruppo di Minoranza che avevano chiesto l’istituzione di una COMMISSIONE CONSILIARE SPECIALE TEMPORANEA per effettuare insieme tutto ciò che abbiamo dovuto fare da soli, si sono visti “bocciare” la Commissione da parte della Sindaca e di tutti i Consiglieri di Maggioranza. Ancora oggi ci chiediamo (e non solo noi – ma moltissimi Solarolesi), perché ?
Decisione autonoma della sindaca ? Suggerimento dell’ “enfant prodige” (Vice Sindaco) ?, imposizione della Segreteria del P.D. locale, o di istanze più altolocate dello stesso ?
Questo si chiedono i cittadini”.
Una risposta da parte della giunta è comunque attesa per giovedì 6 febbraio, nella seduta del consiglio comunale. Una seduta che si preannuncia molto affollata.
Le osservazioni fanno seguito all’esposto depositato dai due gruppi consigliari contro il Comune
Le osservazioni depositate:
“Di riconsiderare daccapo tutto il progetto di R.F.I. oggetto della discussione, prendendo in considerazione quanto emerso nella Pubblica Assemblea degli aderenti ai vari Comitati sorti spontaneamente a: IMOLA, SOLAROLO, CASTEL SAN PIETRO e SAN LAZZARO DI SAVENA svoltasi ieri sera ad IMOLA con una imponente partecipazione e consensi, che qui di seguito succintamente riproduciamo:
NUOVA DIRETTRICE ADRIATICA
Il porto di Ravenna è l’unico porto merci della regione ed è attualmente interessato da rilevanti lavori di potenziamento infrastrutturale. Si propone quindi come uno dei maggiori porti commerciali non solo a livello nazionale, ma anche di interesse internazionale. In realtà tutti i maggiori porti commerciali italiani sono oggetto di ampliamenti.
In particolare si è delineato un forte interesse di costituire una nuova linea merci che parta dalla Sicilia e, attraversando il futuro ponte sullo stretto proceda verso nord sulla Direttrice Adriatica, connettendo i maggiori porti sulla costa Adriatica (Taranto, Bari, Ancona, Ravenna, Venezia e Trieste), motivo per cui nel 2024 è stato previsto un prolungamento del corridoio Baltico-Adriatico fino a Bari.
In questo quadro manca ancora un elemento determinante del panorama geopolitico globale, cioè l’accordo per la realizzazione del nuovo corridoio economico IMEC, India–Middle East–Europe Economic Corridor concordato al G20 a New Delhi del 2023, che vede in prima linea l’Italia. Questo corridoio è ancora in corso di definizione, ma considerando il recentissimo Piano d’Azione strategico congiunto Italia-India e le dichiarazioni del Presidente del Consiglio è doveroso prendere atto dell’aspetto strategico dell’aumento dei flussi sulla nostra rete infrastrutturale.
La Direttrice Adriatica dovrebbe essere intesa come l’asse portante del traffico merci Sud-Nord che colleghi i principali porti italiani con la rete TEN-T in direzione Nord Europa. In quest’ottica non vi sarebbe alcun senso nel convogliare tutto il traffico merci proveniente da sud sul nodo di Bologna, già congestionato sia su ferro che su gomma. Tantomeno è giustificato aggiungervi anche quello, in netto aumento, proveniente dal porto di Ravenna.
Il tracciamento dovrebbe collegare il più direttamente possibile i principali nodi logistici, connettere direttamente il porto di Ravenna svincolandosi il più possibile dalle linee storiche.
Da Ravenna, la prosecuzione in direzione Ferrara (e non Solarolo o Faenza), per innestarsi nel corridoio TEN-T in direzione Nord ed Est Europa (dove è già ora diretto il 50 % ca. del flusso merci), per connettersi al polo logistico di Bologna, ad Altedo, circa 30 km a nord dal Bivio S. Vitale, dove l’attuale progetto di quadruplicamento della linea Bologna – Castel Bolognese prevede di far confluire tutto il traffico merci.
■ In considerazione di quanto sopra esposto: un’ulteriore proroga del tempo per le osservazioni, periodo nel quale si interrompa anche temporaneamente il progetto fino a quando non siano stati soddisfatti tutti gli obblighi di legge in materia di partecipazione e trasparenza.
■ Qualora non venga concessa la proroga, ed R.F.I. insista nel suo progetto iniziale (che consideriamo non confacente alla realtà attuale, e di nessuna prospettiva per il futuro), noi proponiamo venga “ripescata” la prima variante (poi accantonata da R.F.I.), ARRECANDO A TUTTE LE COMUNITA’ DELL’INTERO TRACCIATO, “MENO DANNI ECONOMICI ED AMBIENTALI POSSIBILI!”: passare quindi a Sud dell’autostrada A.14, suggerendo e motivando due varianti:
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● La continuazione in tunnel del tratto TOSCANELLA-IMOLA proposto dal “Comitato NoViadotto” (con osservazione fornita il 06.08.2024), con transito sotterraneo anche nell’intero territorio di SOLAROLO.
● Provenendo da Imola (sopra o sottoterra), continuare il percorso nel territorio del Comune di Castel-Bolognese, a Sud dell’A.14, quindi a metà distanza tra la Via Barignano e l’esistente linea ferroviaria BOLOGNA-RIMINI, con uno sfiocco (oltrepassata l’attuale linea CASTELBOLOGNESE-RAVENNA), da allacciarsi alla BOLOGNA-RIMINI e nel territorio del Comune di Faenza l’altro sfiocco destinazione GRANAROLO FAENTINO, per allacciarsi alla linea (già principalmente uso treni-merci), proseguendo da lì verso RAVENNA.
● Nelle zone di CastelBolognese (tanto ad Ovest quanto ad Est della ferrovia CASTEL-BOLOGNESE-RAVENNA, come pure in quella oltre il fiume Senio del Faentino, ci sono meno case di quanto nel territorio di Solarolo, e nessuna industria. Inoltre nel territorio di Solarolo dovrebbero scavalcare due volte l’autostrada (A.14 + A.14 bis), mentre con questa variante la A.14 andrebbe scavalcata una sola volta: in leggera diagonale (evitando la zona “LE MAIOLICHE”), e subito dopo oltrepassata la A.14, lo sfiocco destinazione linea ferroviaria FAENZA-GRANAROLO FAENTINO”.