Pulire il letto del fiume, pulire gli argini e realizzare casse di espansione per evitare che si possano ripetere gli eventi di maggio. È sostanzialmente questa la richiesta principale emersa dal consiglio comunale di Faenza dedicato all’alluvione. Un consiglio comunale durante il quale gli interventi della maggioranza, a sostegno della tesi del sindaco Massimo Isola che la calamità abbattutatisi sulla città non si poteva fermare, hanno suscitato l’insofferenza e la rabbia dei cittadini presenti, tutti danneggiati dall’alluvione. Fischi per il Partito Democratico, applausi per diverse forze dell’opposizione, in particolare per Area Liberale che ha duramente criticato l’assenza di contromisure prese in questi anni dalle varie amministrazioni di centrosinistra per evitare, o comunque contenere, il disastro che si è verificato. Che i cambiamenti climatici siano in atto è un assioma d’altronde che Faenza già conosceva prima dello scorso mese. Ed è solo una casualità che ha evitato alla città di rimanerne coinvolta prima della primavera del 2023.