Un appuntamento speciale per il Panathlon Club Faenzache nel meeting in programma martedì 21 maggio (ore 20.15) al bistrot Rossini (piazza del Popolo, 22) organizza una serata dedicata alla boxe.

L’incontro dal titolo “Pugilato oggi” avrà come ospiti e relatori Francesco Damiani, ex pugile, medaglia d’argento a Los Angeles 1984 e campione del mondo dei Pesi Massimi nella versione WBO e Daniele Laghi, presidente C.A. Faenza Boxe già campione italiano categoria Pesi Massimi 1982-1983.

Oltre a ripercorrere la loro carriera sportiva, i due ospiti si soffermeranno su quanto stanno seguendo oggi.

Il bagnacavallese Damiani è collaboratore per la Federazione Italiana Pugilato e sta coadiuvando lo staff tecnico della nazionale per le le Olimpiadi di Parigi 2024 dove saranno in gara diversi atleti azzurri.

Il faentino Laghi parlerà della società di cui fa parte da oltre 50 anni prima come atleta, poi allenatore e infine presidente.

Il curriculum “di peso” degli ospiti

Francesco Damiani, classe 1958, da dilettante fu Campione italiano dei pesi massimi per tre anni consecutivi (1978, 1979 e 1980). Grazie a questi risultati fu convocato a rappresentare l’Italia alle Olimpiadi di Mosca 1980. L’anno dopo si laureò Campione europeo a Tampere 1981, nella nuova categoria dei pesi supermassimi, Ai Campionati mondiali di pugilato dilettanti 1982 di Monaco di Baviera riuscì a sconfiggere il grande Teófilo Stevenson[6]. Venne poi battuto in finale dallo statunitense Tyrell Biggs e dovette accontentarsi della medaglia d’argento. Nel 1983, a Varna, bissò il successo ai Campionati europei e a Roma, vinse la Coppa del Mondo nei supermassimi.

Rappresentò l’Italia anche alle Olimpiadi di Los Angeles del 1984 nei supermassimi. In finale fu battuto da Tyrell Biggs con un verdetto molto contestato, dovendosi accontentare della medaglia di argento.

Nel 1985 passò alla carriera professionistica nella scuderia Totip di Umberto Branchini. Dotato di buona tecnica individuale e grande incassatore, inanellò 14 vittorie consecutive e venne incoronato Campione Internazionale dei massimi WBCbattendo a Lucca lo statunitense Eddie Gregg.

Il 9 ottobre 1987 sfidò e battè lo svedese Anders Eklund, diventando campione europeo dei pesi massimi

Il 6 maggio 1989 battendo il sudafricano Johnny du Plooy diventò campione del mondo dei pesi massimi nella versione WBO, titolo detenuto fino al gennaio 1991 quando fu sconfitto dallo statunitense Ray Mercer già campione olimpico a Seul 1988,

Si ritirò nel 1993, con all’attivo 30 vittorie e due sconfitte. Ha vinto 24 volte prima del limite, con l’ottima percentuale del 75 per cento sul totale dei match sostenuti.  Con Primo Carnera è tuttora l’unico italiano ad essersi fregiato del titolo di campione del mondo dei pesi massimi,

Damiani è stato allenatore dei pugili italiani alle Olimpiadi di Pechino con una medaglia d’oro con Roberto Cammarelle, una d’argento con Clemente Russo e una di bronzo con Vincenzo Picardi. Mantenne l’incarico anche alle Olimpiadi di Londra 2012 dove i suoi pugili hanno conquistato altre tre medaglie. Oggi è collaboratore per la Federazione Italiana Pugilato che sta preparando diversi atleti per le imminenti Olimpiadi di Parigi 2024.

Daniele Laghi, classe 1956, è l’attuale presidente della A.S.D. C.A. Faenza Boxe. Campione italiano categoria Pesi Massimi 1982-1983. Entra in palestra nel 1974 e intraprende la carriera pugilistica nella scuola diretta da Bruno Ravaglia. Fisico possente, mancino, in possesso di un sinistro pungente, dopo una brevissima esperienza da novizio, ottiene una lunga serie di successi da dilettante che lo consegneranno al professionismo con un record di ventidue incontri senza sconfitte. Imbattuto da dilettante, Laghi sale sul ring da professionista il 28 ottobre 1977 nel momento più ricco della storia del ring di Faenza. Tenta la conquista del titolo italiano dei pesi massimi, ma viene sconfitto dal campione Domenico Adinolfi. Ci riprova e ci riesce battendo Guido Trane a Brindisi. Da professionista ha disputato 19 incontri: vinti 15 (8 ko ), persi 3 (2 ko ), 1 pari.

Campione mondiale di modestia, merita di essere ricordato anche per le notevoli doti umane. Confermando il titolo italiano dei pesi massimi nel match in cui era opposto al giovane Claudio Cassanelli, scese dal ring angosciato per lo stato di salute del suo avversario, che si riprese dopo alcuni giorni.