“Ci stiamo avvicinando alla conclusione, sempre che non ci sia un altro, l’ennesimo, rinvio, del Dibattito Pubblico per la realizzazione del primo tratto di quadruplicamento della ferrovia adriatica, tratto compreso fra le stazioni di Bologna Centrale e Castel Bolognese-Riolo Terme, uno dei segmenti più critici in Italia per il traffico ferroviario, che necessita quindi un urgente potenziamento.
Come socialisti stiamo seguendo da tempo lo sviluppo del progetto di questa opera, fondamentale per la Romagna, per l’Italia adriatica e per l’Europa; l’ennesimo tavolo fra Regione e Amministrazioni comunali coinvolte – per la nostra provincia Castel Bolognese, Solarolo, Bagnara di Romagna, Cotignola e Faenza – “per trovare soluzioni condivise” dopo mesi di Dibattito Pubblico, la cui chiusura è stata più volte posticipata, soluzioni che sembrano ancora una volta andare in una direzione opposta rispetto alle ipotesi presentate da RFI, nonostante tutte le analisi tecniche effettuate, ci lascia perplessi.
Questa opera va fatta e va fatta subito per riuscire a rispondere al più presto alla necessità di trasportare persone e merci in maniera sostenibile, diminuendo le emissioni inquinanti e climalteranti.
Senza, però, entrare nel campo dei tecnicismi, come Partito Socialista ci chiediamo se le Amministrazioni comunali e la Regione se siano consapevoli loro stessi che cosa vogliono da questa opera, viste la difficolta a trovare una proposta condivisa e la confusione nel dichiarare a che cosa servirà effettivamente questo potenziamento: si propongono di perseguire lo spirito originario di questo quadruplicamento, ovvero la realizzazione di una linea dedicata per treni alta velocità (AV) e treni merci e il miglior modo per farla è l’affiancamento autostradale, evitando centri abitati e stazioni esistenti che, tra l’altro, nessuno lo dice, necessiterebbero adeguamenti, oppure hanno in mente un uso misto, per il quale è più adatto appunto l’affiancamento alla linea tradizionale, rendendola di fatto a quattro binari contigui, ma perdendo i vantaggi di una linea esclusivamente AV/merci. Tutte e due le ipotesi sono legittime, ma diverse e crediamo che serva essere chiari con il territorio per comprendere quale indirizzo politico stiano prendendo o abbiano già preso le Amministrazioni comunali e la Regione. Se non si sa neanche che cosa ne vogliamo fare di questi due nuovi binari, come possiamo pensare che entro il 28 gennaio si trovi una soluzione condivisa fra territori ed RFI?
Ribadendo che la posizione del PSI resta quella della realizzazione affiancata all’autostrada di una linea esclusivamente AV/merci, dialogando con RFI per un progetto che sia il meno impattante possibile per il territorio, continueremo a vigilare sugli sviluppi di un’opera, come già detto, fondamentale per la Romagna, l’Italia e l’Europa.”