Dalle 12 di oggi, venerdì 30 giugno, alla mezzanotte di domani, sabato 1 luglio, sarà attiva nel territorio del comune di Ravenna l’allerta meteo numero 95, per temporali, emessa dall’Agenzia regionale di protezione civile e da Arpae Emilia-Romagna. L’allerta è gialla.
Come già riferito nell’ allerta 94, emanata ieri, per la giornata di oggi, venerdì 30 giugno, sono previste condizioni favorevoli allo sviluppo di temporali forti, più probabili sul settore centro-occidentale; inoltre non si escludono venti forti (50-61 Km/h) con possibili temporanei rinforzi o raffiche di intensità superiore. Nella prima parte della giornata di domani, sabato 1 luglio, sono previste condizioni favorevoli allo sviluppo di temporali forti, con possibili effetti e danni associati, in particolare sul settore orientale della regione. Nel corso della serata i fenomeni sono previsti in graduale attenuazione.
Si raccomanda di mettere in atto le opportune misure di autoprotezione, fra le quali, in questo caso: prestare attenzione alle strade eventualmente allagate e non accedere ai sottopassi nel caso li si trovi allagati; fissare gli oggetti sensibili agli effetti della pioggia, della grandine e del vento o suscettibili di essere danneggiati.
Si invitano i cittadini a tenere monitorato il sito e i canali social del Comune e del sindaco. Le uniche comunicazioni affidabili e ufficiali sono quelle su www.comune.ra.it su facebook e instagram del Comune e del sindaco.
A tal proposito, La Capitaneria di Porto di Ravenna sensibilizza la cittadinanza al rispetto dell’Ordinanza n°07/2020 dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centro Settentrionale, che, tra l’altro, prevede in caso di allertamento segnalato dalla competente Agenzia Regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile e da ARPAE nonché, comunque, in presenza di condizioni meteo-marine avverse, il divieto a chiunque (ivi compresi i soggetti autorizzati) di accesso e di transito sulle dighe foranee e sui moli guardiani, nonché l’obbligo a chiunque si trovi già in loco di abbandonare urgentemente le infrastrutture.