Nella mattinata di sabato, la Rete Antifascista di Ravenna ha organizzato un presidio di protesta davanti la Questura di Ravenna. La manifestazione è stata organizzata in segno di disapprovazione per quello che è stato ritenuto un “ingiusto” comportamento delle forze dell’ordine durante la commemorazione di Ettore Muti organizzata dagli Arditi d’Italia lo scorso 25 agosto.
Come ogni anno, per evitare scontri fra l’estrema destra e i contromanifestanti, era presente un dispiegamento di forze dell’ordine che hanno mantenuto i due gruppi a distanza di sicurezza. Presenti sul posto Polizia, Carabinieri e Polizia Locale. Prima dell’arrivo degli appartenenti di estrema destra, alcune persone della rete antifascista aveva inscenato una protesta andando ad occupare, sedendosi per terra, lo spazio riservato alla commemorazione di Ettore Muti. Inutili le richieste da parte delle forze dell’ordine di rispettare i confini delle aree prestabilite per evitare contatti fra i due cortei e quindi scontri, come già avvenuto in altre manifestazione nel passato. Gli agenti in servizio sono così stati costretti a spostare di peso i manifestanti della rete antifascista, rafforzando successivamente il cordone a garanzia dell’ordine pubblico.
Un comportamento stigmatizzato in questi giorni dalla rete antifascista che oggi si è presentata in piazzale Zaccagnini per protestare:
“La rete antifascista di Ravenna aveva formalmente sollecitato un incontro con la prefettura per chiedere di vietare la commemorazione” hanno spiegato i manifestanti in un volantino “ma non ha ricevuto alcun riscontro: siamo, dunque, qui oggi in piazza per chiedere le dimissioni del prefetto complice del reato di apologia di fascismo e per ribadire che la rete antifascista continuerà la lotta nonostante la repressione della questura. Non ci importa che sia o meno reato, per noi il fasciscmo va debellato e le sedi fasciste chiuse con ogni mezzo”