In occasione dello sciopero generale di lunedì 11 ottobre, il Collettivo Autonomo Ravennate ha organizzato un sit in di protesta all’ingresso dell’ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna, sul lato di via Missiroli.
Diverse le richieste che il collettivo ha avanzato all’Ausl Romagna:
Riduzione della questione di carenza del personale con assunzioni stabili.
Stabilizzazione di tutti i precari e precarie.
Aumenti salariali, con stipendi in linea con gli standard europei.
Riduzione dei carichi di lavoro e condizioni di lavoro umane e in totale sicurezza.
Riconoscimento di lavoro usurante per tutte le figure delle professioni sanitarie e per OSS.
Un contratto che valorizzi e riconosca le competenze e il contributo del personale dell’area delle professioni sanitarie.
Inquadramento del profilo OSS nell’area socio-sanitaria e categoria C del CCNL.
Re-internalizzazione di tutti i servizi in appalto con contestuale assunzione delle lavoratrici e dei lavoratori che vi operano.
Maggiori e migliori investimenti per il rilancio della medicina territoriale e preventiva. La medicina territoriale deve essere in costante coordinamento con il settore ospedaliero, riempiendo di contenuti le cosiddette “case della salute” ,non come semplice sommatoria di ambulatori, ma come punti di incontro delle esigenze locali (servizi sanitari. Socio-sanitari e sociali).
Più risorse per una sanità pubblica, universale, centrale e di qualità nella risposta al bisogno di salute.
Parità e equità di accesso alle cure e alle terapie per tutte e per tutti, contro le logiche delle autonomie differenziate.
Il collettivo considera poi la sospensione per il personale vaccinato come una discriminazione