Foto di repertorio

“Lucciole umane in noto residence di Ravenna” è stato l’oggetto dell’interrogazione che abbiamo rivolto al sindaco l’11 novembre 2022. Ci ha risposto il vicesindaco Eugenio Fusignani, delegato del sindaco alla Sicurezza, dichiarando al riguardo che “si valuterà di sottoporre al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza un esame della situazione complessiva del territorio ravennate dei fenomeni di illegalità connessi alla prostituzione”.

Questa risposta, sia pure molto tardiva (sarebbe dovuta pervenire entro il 10 dicembre), coglie lo spirito della nostra iniziativa, consapevoli noi stessi che la prostituzione non è un reato, ma lo sono gli abusi che ne possono derivare, quali la violenza o lo sfruttamento che le siano associati, la permanenza illegale sul suolo italiano di persone straniere che la professino, il mancato rispetto delle norme di sicurezza nell’ospitalità offerta dalle strutture ricettive a chi ne fa luogo di incontri clandestini, ecc. Fusignani ha richiamato, in proposito, la norma di legge secondo cui “la convocazione” del suddetto Comitato, presieduto dal Prefetto, “è in ogni caso disposta quando lo richiede il sindaco del Comune capoluogo di provincia, per la trattazione di questioni attinenti alla sicurezza della comunità locale o per la prevenzione di tensioni o conflitti sociali che possono comportare turbamenti dell’ordine o della sicurezza pubblica in ambito locale”.

IL FATTO – Dodici lucciole nel residence” era stato il titolo del primo servizio giornalistico da cui, giovedì 27 ottobre 2022, avevamo appreso la notizia di un“maxi controllo della polizia, l’altra mattina, con Squadra mobile e Volanti al residence Mosaico”, avvenuto “a seguito di un litigio, nella serata di domenica, che già aveva richiesto l’intervento della polizia, tra due prostitute sudamericane e un cliente italiano, colpito con una bottigliata al capo”. Ne erano state testimoni “altre ragazze sudamericane”. Dai controlli compiuti “a vasto raggio all’interno del residence”, erano risultate violazioni delle norme di soggiorno e denunce “per ingresso illegale nello Stato, con pratiche per l’espulsione avviate”. Erano in corso “ulteriori valutazioni su corretta registrazione persone alloggiate da parte della struttura”. Nelle indagini giudiziarie, del cui seguito non è stata finora data alcuna comunicazione, non è stata coinvolta, secondo Fusignani, la Polizia Locale.

PREVENIRE L’ILLEGALITÀ – A prescindere dal fatto specifico, avevamo osservato che “il fenomeno non sembra sconosciuto alla nostra città, essendo oggetto da anni di insistente vocio pubblico”. Svariati post pubblicati su pagine facebook locali, che abbiamo ritagliato, ce ne hanno dato riprova. Abbiamo dunque avuto conferma – così avevamo scritto nell’interrogazione – che “si sarebbe forse potuto compiere degli accertamenti anche solo seguendo facilmente su internet le tracce di questa specie di incontri che conducessero all’indirizzo di strutture ricettive ravennati viceversa destinate all’ospitalità; o anche mediante l’osservazione (seguita dalle eventuali conseguenti verifiche sul posto) delle schede dei clienti trasmesse da tali strutture all’autorità di PS riguardo alla congruità del loro regolare grado di occupazione rispetto ad un presumibile maggiore risultato logico, oppure ad eventuali squilibri tra le identità di genere delle persone ospitate e/o alla sovrabbondanza della loro provenienza da aree geografiche estere intuitivamente significative”. Che se ne occupi il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica può dunque servire ad introdurre, nella nostra città, quella “costante e assidua vigilanza in funzione di prevenzione e di eventuale repressione delle illegalità”, che avevamo auspicato a chiusura dell’interrogazione al sindaco.”

Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna)

Alberto Ancarani (Forza Italia)