Il Comune di Ravenna, in accordo con l’Ente Parco Delta del Po, ha avviato un monitoraggio dell’andamento dei livelli idrici e dell’eventuale presenza di animali in difficoltà in Valle Mandriole dopo la moria di volatili del 2019.
“Nella primavera/estate 2021 il Comune ha richiesto già tre volte a Ravenna Servizi Industriali di effettuare ricariche idriche ogni qualvolta il livello si avvicinava a 10 centimetri sul livello del mare, soglia considerata di rischio per lo sviluppo del botulino nelle acque della palude. La prima immissione è stata effettuata dal 4 giugno al 9 giugno, la seconda dal 24 giugno al 2 luglio, la terza dal 29 luglio al 6 agosto. Sono stati complessivamente immessi 1.374.800 metri cubi di acqua, su un totale di 1.500.000 metri cubi previsti e messi a disposizione grazie alla prescrizione inserita dalla Regione Emilia-Romagna nella concessione di vettoriamento delle acque del CER nel fiume Reno, attualmente unica possibile fonte di alimentazione idrica della zona umida.
Le elevate temperature medie e di picco che stanno caratterizzando questa stagione estiva, unitamente alla siccità dovuta all’assenza di precipitazioni, entrambi fenomeni provocati dagli effetti dei mutamenti climatici, hanno causato una fortissima evaporazione e il rapido abbassamento dei livelli idrici, costringendo a continue ricariche. Nonostante lo sforzo compiuto per il mantenimento continuo di livelli compresi tra 30 e 10 centimetri sul livello del mare, la temperatura dell’acqua si è comunque alzata considerevolmente, favorendo lo sviluppo delle colonie batteriche”.
Oggi, martedì 17 agosto, alle 8 sono stati osservati alcuni anatidi morti (un germano reale, una marzaiola) o in difficoltà (tre alzavole, due germani reali, due mestoloni, una canapiglia) non lontani dalla torretta di avvistamento posta nell’angolo sud-est della valle.
Il dirigente del Servizio Tutela Ambiente e Territorio del Comune di Ravenna e il direttore del Parco del Delta del Po, assieme al personale della sezione Zone Naturali della Polizia Locale e ad alcuni volontari, si sono immediatamente recati sul posto per verificare la situazione e concordare gli interventi emergenziali necessari.
Si è immediatamente proceduto al recupero tanto delle carcasse (trasportate all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale, sede di Lugo), quanto degli esemplari con evidenti sintomi da botulismo (immediatamente trattati direttamente dal personale veterinario del Comune con soluzione fisiologica e antibiotico).
“In considerazione del fatto:
che vi è la consapevolezza del maggior rischio di un’esplosione del fenomeno di intossicazione da botulino a causa dell’evento accaduto nell’ottobre 2019;
che il fenomeno di intossicazione da botulino si è manifestato in questo 2021 con ampio anticipo rispetto a quanto accaduto nello stesso 2019 o in anni precedenti;
che le condizioni attuali dell’acqua di Valle Mandriole sono profondamente deteriorate;
che le temperature atmosferiche rimangono particolarmente elevate e non sono previste variazioni meteorologiche significative nei prossimi giorni, tali da far sperare in un possibile recupero della situazione distrofica dell’acqua;
si ritiene che l’unica possibile soluzione gestionale sia il repentino prosciugamento della zona umida, accompagnato dalla costante raccolta degli uccelli, dei pesci e di eventuali altri animali in difficoltà o morti e dall’allontanamento di eventuali uccelli che volessero sostare nelle pozze che per breve tempo potranno crearsi durante le fasi di scolo dell’acqua e di successivo disseccamento dei fanghi per evaporazione.
Pertanto, in definitiva, nel pomeriggio di oggi si è provveduto ad aprire la paratoia di scarico di Valle Mandriole nello scolo Rivalone e, assieme ai volontari delle Associazioni Venatorie e dell’Associazione Ornitologi dell’Emilia-Romagna, al recupero degli uccelli morti o in difficoltà e si procederà con le stesse modalità di intervento fino al completo disseccamento.
Questo permetterà di evitare che altri uccelli acquatici, durante la migrazione di ritorno verso i quartieri di svernamento, vengano attirati dalle acque contaminate dal botulino presenti in Valle Mandriole, finendo per intossicarsi; del resto, il circostante comprensorio di zone umide garantisce ampie possibilità di sosta ed alimentazione in condizioni sicure, nella vicina Punte Alberete, nella Bassa del Pirottolo, nella Pialassa della Baiona (in particolare nelle porzioni con acque dolci a ridosso della Pineta di San Vitale).
Si prevede, poi, di ricaricare la valle a partire dal 15 settembre, una volta completati i processi ossidativi che dovrebbero aiutare a prevenire, in futuro, il ripetersi di situazioni analoghe.
Successivamente, dall’autunno 2021 sarà finalmente disponibile il nuovo manufatto di presa dell’acqua dal fiume Lamone, attraverso il doppio sifone in corso di completamento da parte di Romagna Acque. Questo, unitamente all’ottenimento del diritto di derivazione delle acque del fiume da parte del Comune e dell’Ente Parco (in corso di rilascio da parte di ARPAE-SAC), dovrebbe permettere di ottimizzare finalmente la gestione idrica della zona umida, equiparandola a quanto avviene in natura nelle paludi perifluviali, con elevati carichi idrici tra fine inverno e inizio estate, in modo da scongiurare definitivamente il pericolo del botulino”.