<<Mi è pervenuta dal sindaco la risposta ufficiale del direttore generale dell’Ausl Romagna datata 26 giugno scorso, alla mia interrogazione del 16 giugno intitolata: PRONTO SOCCORSO. DISABILE ULTRASETTANTENNE IN BARELLA PER 30 ORE, SENZA MUOVERSI E SENZA MANGIARE>> scrive Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna, continuando:
<<Parlavo di una “71enne, costretta da circa 3 mesi su una sedia a rotelle”, entrata al Santa Maria delle Croci venerdì 7 giugno alle 11.30, “con “una richiesta urgente di visita specialistica da parte del reparto malattie infettive dell’ospedale di Ravenna a causa di contaminazione da staffilococco aureo”, ma ricoverata solo “sabato pomeriggio alle 18,30 circa, quando finalmente si libera un letto nel reparto malattie infettive”. La risposta, correggendo alcune giustificazioni espresse alla stampa il giorno dopo la pubblicazione della mia interrogazione, conferma in pieno i fatti da noi esposti, come si può leggere nella seguente narrazione del direttore generale, da cui sono esclusi solamente i dati più sensibili, comunque non rilevanti allo scopo.
CONFERMA DEI FATTI ESPOSTI – “L’infettivologo che prende in carico la signora scrive nel referto, oltre ad una completa e dettagliata anamnesi fisiologica e patologica remota, che la paziente ha recentemente subito un ricovero presso una casa di cura privata accreditata di Ravenna. In considerazione del quadro clinico e dell’anamnesi il medico, in assenza di posti letto in reparto, decide per l’invio in Pronto Soccorso al fine di eseguire esami ematici comprensivi di emocolture, TAC anca destra (possibilmente con Metodo di Contrasto) e visita ortopedica…Sebbene l’infettivologo avesse richiesto una TAC con mdc (tale esame prevede il digiuno assoluto del paziente), nella notte il radiologo di guardia comunica che le numerose urgente di Pronto Soccorso impediscono di soddisfare la richiesta, che riveste una minore priorità … Finalmente, nel pomeriggio dell’8 giugno la paziente viene ricoverata in Malattie Infettive”.
LE DOVEROSE SCUSE – “Ribadendo comunque le doverose scuse per il troppo tempo trascorso su di una barella in Pronto Soccorso, dal punto di vista clinico la paziente ha ricevuto tutte le attenzioni che il caso richiedeva. In presenza di posto letto nel reparto di Malattie Infettive, la paziente sarebbe certamente stata ricoverata direttamente, evitando tante ore in un luogo sovraffollato, prima di tornare nel medesimo posto. Purtroppo, la situazione attuale di accessi urgenti impedisce qualsiasi margine di disponibilità da parte di molte Unità Operative”.
INTEGRARE L’OSPEDALE CON LE STRUTTURE SANITARIE DEL TERRITORIO – “Soltanto la collaborazione tra tutte le strutture sanitarie del territorio, di cui l’ospedale di Ravenna è la principale ma non la sola, può permettere di dare risposte congrue alle esigenze sanitarie della popolazione. In questa direzione di apertura e conoscenza, preme comunicare che nei giorni scorsi vi è stato un incontro tra l’ospedale di Ravenna e alcune CRA del territorio (Case di Residenza per Anziani non autosufficienti, nda). Il personale della Medicina Interna (Direttore, coordinatori infermieristici e case managers) ha incontrato i colleghi dei centri residenziali per definire un linguaggio comune con cui parlare ai pazienti e ai loro familiari. Questo primo incontro (ne è già stato calendarizzato un altro a settembre pv) è stato estremamente positivo e contribuirà certamente a favorire maggiore integrazione fra tutte le strutture del territorio”.
Lista per Ravenna aveva auspicato e sollecitato una maggiore e più proficua integrazione tra l’ospedale e le strutture sanitarie del territorio il 5 aprile scorso, interrogando il sindaco sulle “Malattie del pronto soccorso” (http://www.comune.ra.it/Comune/Consiglio-Comunale/Gruppi-consiliari/Comunicazione-dei-Gruppi/Gruppo-Consiliare-Lista-per-Ravenna/Interrogazioni-mozioni-e-ordini-del-giorno-presentati/Le-malattie-del-Pronto-Soccorso)>>.