Nella seduta del consiglio comunale di martedì si voterà la delibera per l’assenso alla variante degli strumenti urbanistici vigenti necessari all’approvazione del Progetto Ponticelle, che comprende in particolare la piattaforma polifunzionale HEA, società costituita grazie alla sinergia tra Herambiente ed ENI Rewind.
Il progetto di intervento complessivo sull’area Ponticelle di Ravenna è un’iniziativa per la riqualificazione produttiva di un’area industriale dismessa che, a seguito dell’intervento di risanamento ambientale, diventerà un polo per la bonifica sostenibile, la valorizzazione dei rifiuti e la produzione di energia green.
L’area Ponticelle, in posizione strategica al confine esterno del petrolchimico, è oggi al centro di un piano di sviluppo che si concretizzerà in termini di nuove opportunità per il rilancio dell’economia locale senza ricorrere al consumo di nuovo suolo, bensì riutilizzando aree già antropizzate. La fase di valorizzazione dell’area prevede un impianto fotovoltaico con sistema di accumulo dell’energia prodotta, già autorizzato da un altro procedimento; una piattaforma di bio recupero dei terreni e una piattaforma polifunzionale per il pre-trattamento dei rifiuti industriali. Sul sito si realizzeranno attività intermedie senza smaltimento finale di alcun tipo. La riqualificazione verrà completata con opere urbanistiche e servizi integrati.
La piattaforma funzionale Hea andrà in sostituzione, con nuova impiantistica tecnologicamente all’avanguardia, dell’attuale piattaforma di Hasi che svolge attività analoga con l’obiettivo di dare un contributo concreto alla strutturale carenza di impianti per la gestione dei rifiuti speciali e di massimizzare il recupero di materia e di energia degli scarti industriali raccolti.
«Il Progetto Ponticelle – dichiara la presidente della Commissione Consiliare Assetto Territorio Cinzia Valbonesi – si introduce nella strategia di decarbonizzazione e di riconversione industriale dei siti. È un progetto di risanamento ambientale che elimina la contaminazione e consente di minimizzare il consumo del suolo, rendendo nuovamente fruibili aree dismesse per la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili o di trattamento e recupero dei rifiuti. Inoltre la realizzazione di nuovi impianti di trattamento e recupero dei rifiuti risponde in maniera sostenibile alle esigenze di un mercato caratterizzato da carenze strutturali, offrendo soluzioni innovative e sostenibili ad aziende e territorio.
Sarà un esempio virtuoso di sinergia tra differenti realtà industriali per la riqualificazione produttiva di un’area. Le condizioni favorevoli alla realizzazione di questa simbiosi industriale sono molteplici. Innanzitutto l’ottimizzazione della gestione dei rifiuti, il recupero di energia con efficienze industriali ed economie di scala, il recupero del brownfield Ponticelle da 26 ettari che prevede la sua riqualificazione produttiva complessiva e la realizzazione anche di un parco fotovoltaico e di una piattaforma di bio-recupero promossa autonomamente da ENI Rewind. Con La piattaforma Hea si potrà far fronte, in modo versatile, anche alle esigenze delle aziende locali nella gestione dei rifiuti industriali, offrendo soluzioni di trattamento, tra gli altri, per diversi flussi in uscita dagli stabilimenti del comparto petrolchimico e di altre aziende.
L’iniziativa valorizzerà evoluti principi di economia circolare diminuendo e ottimizzando i flussi destinati a smaltimento e sarà dotata di evoluti sistemi di tracciabilità del rifiuto e certificazioni ambientali a garanzia della totale trasparenza nella gestione dei rifiuti.
Il progetto – conclude Valbonesi – si inquadra a livello più ampio nella strategia di portare Ravenna a livelli di eccellenza nell’ambito dell’economia circolare e della gestione sostenibile dell’energia e dei rifiuti, che già ha portato alla nascita nel 2021 del Centro di ricerca ambientale in collaborazione con il prestigioso istituto di ricerca Fraunhofer. È evidente l’impatto positivo sul territorio, sia a livello di sviluppo sostenibile del nostro comparto industriale che di positive ricadute a livello occupazionale.»