Il progetto LIFE NatuReef riceverà, giovedì 22 e venerdì 23 febbraio, la visita di monitoraggio da parte della Commissione Europea rappresentata dalla dott.ssa Noemi Spagnoletti (LIFE NAT Monitoring Team, ELMEN EEIG) che valuterà l’andamento del progetto.
In questa occasione saranno illustrati lo stato di avanzamento delle diverse attività in corso e i primi risultati ottenuti. Il progetto prevede la realizzazione di una scogliera naturale di ostriche e sabellarie per la protezione della costa e l’aumento della biodiversità alla foce del torrente Bevano.
Attualmente è stata realizzata la prima fase di rilievi topografici, batimetrici, geologici e vegetazionali. Questi hanno fornito i dati necessari per le simulazioni idrodinamiche e per la progettazione vera propria della scogliera, cui stanno lavorando ingegneri e geologi del Comune e dell’Università.
Massimo Ponti: “Il progetto sta procedendo spedito con tutti i partner che lavorano all’unisono, come un’unica grande squadra di oltre 60 specialisti dei diversi settori, cui presto si aggiungeranno alcuni giovani laureati, assunti sul progetto, e laureandi di diversi corsi di laurea. In questi giorni stiamo pianificando tutt’insieme le indagini ambientali e i campionamenti primaverili che forniranno lo stato attuale, cioè le condizioni di riferimento nei cui confronti saranno valutati i benefici e i successi della scogliera che sarà realizzata nel prossimo inverno”.
La visita si svolgerà nelle sedi dei Laboratori di Scienze Ambientali ‘R. Sartori’ del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali (BiGeA) dell’Università di Bologna, Campus di Ravenna, e prevederà una visita nell’area della Foce del Bevano interessata dal progetto.
Alla presentazione e alla visita ha richiesto di partecipare anche il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), rappresentato dalla dott.ssa Carmen Gangale del LIFE National Contact Point Italiano, che ha dimostrato particolare interesse per il carattere di replicabilità del progetto.
Il progetto LIFE NatuReef vede il coinvolgimento di Università di Bologna, Comune di Ravenna, Fondazione Flaminia, Parco del Delta del Po, Proambiente S.c.r.l. e associazione Reef Check Italia ETS.