13 anni e 4 mesi. Questa la pena chiesta dal pubblico ministero per Mauro Guerra, il veterinario di Sant’Antonio a processo per l’accusa di maltrattamento e uccisione di animali, detenzione illegale di farmaci, smaltimento illecito di rifiuti speciali, falsificazione di libretti sanitari, frode in commercio e reati tributari.
La notizia è stata diffusa da Il Resto del Carlino.
Il 29 gennaio si è tenuta la requisitoria dell’accusa. Poi sarà il turno dei legali difensori di Guerra. Infine arriverà il giudizio finale nel processo di primo grado. L’indagine era iniziata nel 2020, dopo la sopressione del cane Balto effettuata dallo stesso Guerra. L’animale era stato affidato al veterinario dopo essere stato trovato in condizioni precarie, in casa, a causa del caldo. I proprietari non erano a Ravenna e l’animale era sotto la responsabilità di un’altra persona. Prima di Guerra, però, Balto era stato esaminato dal veterinario dell’Ausl Romagna, che aveva diagnosticato una grave condizione fisica, ma secondo il quale il cane non sarebbe stato in pericolo di vita, tutt’altro.
La perquisizione condotta nell’ambulatorio di Sant’Antonino e nell’abitazione di Guerra aveva portato al sequestro di 615 mila euro ritrovati in contanti e a numerosi documenti, oltre al sequestro dello stesso ambulatorio.
La richiesta di 13 anni e 4 mesi è frutto della somma delle richieste dei vari reati: 6 anni e 4 mesi per maltrattamento e uccisione di animali e 7 anni per i reati fiscali. Il pubblico ministero Marilù Gattelli ha inoltre chiesto 100 mila euro di multa per altri reati, l’interdizione per 3 anni all’attività d’impresa, l’interdizione a 5 anni all’attività veterinaria.
Durante l’inchiesta l’Ordine dei veterinari aveva radiato Guerra. Il veterinario aveva presentato però ricorso e la radiazione era stata sospesa. Per un giudizio finale, si attende la sentenza del processo.