Processo Minguzzi, la mamma: Mi hanno detto che c’erano delle “resistenze” durante le indagini. | VIDEO

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Il processo per l‘omicidio di Pier Paolo Minguzzi è arrivato alle battute finali. L’udienza di ieri è stata molto particolare perchè la mamma di Pier Paolo dopo l’ennesima testimonianza di uno dei carabinieri in servizio negli anni della vicenda, dopo i vari: non ricordo e non so, ha perso la pazienza e ha chiesto di parlare…

La signora Rosanna Liverani, chiede di poter parlare davanti alla Corte d’assise, delusa dai vuoti di memoria dell’ufficiale che all’epoca seguì le indagini sull’omicidio del figlio, chiamato ora a deporre nel processo che vede imputati gli ex carabinieri Orazio Tasca e Angelo Del Dotto, accusati insieme all’idraulico del paese Alfredo Tarroni di avere organizzato il sequestro di persona a scopo di estorsione, culminato con l’assassinio del ragazzo a quei tempi il militare di leva a Bosco Mesola.

Certo non è facile cercare la verità dopo 35 anni e questo vale per tutti ma anche ieri si è avuta la sensazione, ascoltando le risposte alle domande incalzanti della corte, del pm e degli avvocati delle parti civili, che molte cose ai tempi del rapimento e successiva uccisione del Carabiniere Minguzzi, probabilmente non saranno mai chiarite completamente, deve averlo capito anche la Mamma Rosanna oggi 87 enne, che fa il nome del maresciallo Luigi Bargelletti: “Il carabiniere che mi è stato più vicino e’ stato lui. Mi disse che avrebbe fatto di tutto finché era in vita per scoprire chi avesse fatto del male a mio figlio. Ma, –  continua la donna, – mi disse anche che aveva trovato delle “resistenze” nel portare avanti le sue indagini.” .