La prossima visita guidata Pro Loco Faenza, sabato 19 novembre con ritrovo alla Molinella alle 15, sarà dedicata a Felice Giani (morto nel 1823 e di cui quindi sta per ricorrere il 200° anniversario), il più celebre e seducente decoratore di soffitti faentini. Chiamare Giani “decoratore di soffitti” è riduttivo, perché è stato artista a tutto tondo, pittore, disegnatore e oggi diremmo anche designer, tuttavia in questa visita si vedranno appunto degli interni decorati, a Casa Guiducci e a Palazzo Laderchi.
La prima si trova in Corso Mazzini di fronte allo sbocco di via Pistocchi e la semplice facciata, recentemente ristrutturata, non lascia presagire il trionfo di bellezza celato nell’appartamento nobile. Quest’ultimo è sempre stato chiamato “Tassinari”, ma recenti ricerche, rese note su “Faenza, l’Età Neoclassica” del 2013, hanno appurato che il primo proprietario fu il conte Guiducci il quale incaricò Giani e bottega di decorare le stanze in occasione delle proprie nozze, nel 1801, in piena età giacobina.
Per la coppia di sposi, forse su precise indicazioni del committente, Giani realizzò uno dei cicli decorativi più raffinati ed eleganti dell’intera città. In particolare spicca la stanza con il Trionfo di Venere ove la dea è rappresentata su un cocchio trainato da colombe e preceduto da Eros bambino, sopra un letto di nuvole e su uno sfondo ove sembra di intravvedere il verde del mare. Altre tre stanze permettono di apprezzare la disinvolta, piacevolissima pittura di Giani, qui in collaborazione anche con un altro grande pittore faentino, Pietro Piani, autore di quattro insolite nature morte alle pareti, con foglie di vite, frutta e fiori su fondo nero.
Ci si porterà poi al ben noto Palazzo Laderchi, con la Galleria delle Feste (oggi parte del Museo del Risorgimento) decorata da Giani nel 1794 e con l’appartamento da scapolo di Achille Laderchi compiuto invece nel 1796 dopo l’intervento dell’architetto Giannantonio Antolini. Nel primo caso si vedrà la meravigliosa “favola di Amore e Psiche”, tratta dall’Asino d’Oro di Apuleio ma reinterpretata da Giani con assoluta libertà e resa con grande spigliatezza. Nel secondo si accederà alle tre stanze che gravitano attorno al Gabinetto d’Astronomia, il quale condensa concetti astronomici e astrologici (ci sono le rappresentazioni dei pianeti allora noti, dei segni dello zodiaco, delle stagioni e degli equinozi e solstizi, più i ritratti di Galileo, Keplero, Tycho Brahe e Copernico) unendoli a più sottili citazioni massoniche ed esoteriche. In entrambi i casi oltre alle pitture di Giani ci sono gli stucchi del riminese Antonio Trentanove.
Si ringraziano i proprietari e il Comune di Faenza per la cortese concessione all’accesso. E’ richiesto un contributo destinato a fini culturali di 5 euro; 3 euro per i soci Pro Loco Faenza.