Visita questa mattina della presidente facente funzione dell’Emilia-Romagna, Irene Priolo, a Castel Bolognese, alla diga steccaia, dove il Senio ha esondato invadendo ancora una volta i campi circostanti e allagando alcune case.
Priolo è tornata a chiedere alla struttura commissariale di velocizzare i tempi per avviare i lavori: opere speciali con deroghe speciali, come avvenuto col ponte Morandi a Genova.
“I cantieri in somma urgenza sono tutti partiti – spiega Priolo – abbiamo cantieri per 24 milioni di euro. Qui sul Senio l’obiettivo è chiudere i lavori entro un mese”. Alla diga steccaia verranno rialzati gli argini per evitare nuove esondazioni
In particolare Priolo ha chiesto un’accelerazione per i piani speciali che dovrebbero garantire la sicurezza del territorio in futuro. 4,5 miliardi di euro di lavori. Impossibile però realizzarli tutti subito. Per questo la presidente ha chiesto di individuare per ogni bacino almeno un grande intervento urgente che diminuisca il rischio idrogeologico.
Interpellata sulla decisione di Faenza di non attendere più il via libera della struttura commissariale per i lavori lungo il Marzeno, Priolo ha sottolineato come abbia già contattato il commissario Figliuolo per garantire a Faenza quei 3 milioni di euro necessari per il progetto legato all’affluente del Lamone, colpevole delle tre alluvioni in borgo.
La presidente ha voluto evidenziare il proprio sostegno al sindaco Massimo Isola e alla decisione presa. D’altronde, la decisione di Faenza era già stata presa dalla Regione Emilia-Romagna, che, senza aspettare il via libera della struttura commissariale, ha già avviato cantieri in urgenza per 24 milioni per far fronte ai danni della terza alluvione. Più o meno quanto avvenuto a maggio dello scorso anno, quando la struttura commissariale ancora non c’era, ma, come adesso, c’era lo stato di emergenza che ha consentito di velocizzare i cantieri.