«Non posso negare che questo risultato sia stato una sorpresa.
Sicuramente una sorpresa bella perché, in una giornata di pioggia fredda, tantissime persone sono andate a votare. Persone convinte che il PD c’è, è vivo ed è la vera alternativa alle destre per il nostro Paese.
Nella giornata che ho passato ai seggi si sentiva forte la richiesta di unità e cambiamento.
Visti i dati nazionali e la distribuzione del voto, credo che Schlein sia stata più capace di interpretare quelle richieste e di rappresentare un’identità chiara che era emersa dopo il 25 settembre.
A causa delle crescenti difficoltà economiche, Il Paese è cambiato negli ultimi tempi e proprio su questi aspetti si è consumata una rottura con un pezzo di società, proprio quello che più vive con inquietudine il peso di queste difficoltà.
Ora è necessario che il nuovo PD dimostri che può mettere in campo idee, che ha proposte chiare per i tanti problemi che gli italiani hanno davanti. Per questo il tema di un’agenda sociale che abbia come faro la redistribuzione della ricchezza in un paese che vede aumentare costantemente le disuguaglianze è fondamentale in questa fase.
Penso che Elly Schlein saprà ricucire questo strappo e rappresentare tutti i volti del PD, costruendo un fronte di opposizione a questo governo in Parlamento e nel Paese, proseguendo nel lavoro costituente che in questi mesi è andato troppo a rilento.
Da parte mia farò di tutto perché il nostro partito si dimostri unito e si allarghi sempre di più. Credo che sarà così perché la pluralità è parte della nostra anima.
Il PD è uno strumento che deve essere utile a tutte le persone che si sentono di sinistra e centrosinistra per indirizzare il futuro sui binari della giustizia e dell’equità.
Non c’è un destino già scritto per le persone e non c’è un destino già scritto neanche per l’Italia.
Inoltre è evidente che siamo una delle poche città in cui il risultato del congresso degli iscritti è stato simile a quello degli elettori delle primarie, ma evidentemente, in molte zone, amministratori, dirigenti e capi più o meni potenti, non controllano il partito e anzi, spesso, non ne intercettano affatto il sentimento. Forse perché preferiscono un partito chiuso a un partito aperto capace di confrontarsi nella società.
Per concludere vorrei augurare buon lavoro alla nuova segretaria. Ci tengo a dirle che, come tutti gli altri segretari che si sono succeduti finora, troverà la massima collaborazione e disponibilità al confronto da parte del partito nella nostra provincia.
Vorrei, infine, rivolgere un ringraziamento a Stefano Bonaccini, che ha primeggiato in provincia, per la campagna congressuale che ha condotto, per aver richiamato all’unità nelle dichiarazioni di ieri sera e per l’impegno che ha sempre messo e continuerà a mettere a disposizione del nostro partito.»