Una delegazione di cittadini presenzierà a Roma per l’Ortazzo davanti al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (viale Cristoforo Colombo 44) giovedì 7 marzo, dalle ore 10 alle 12.
L’obiettivo è ottenere una risposta formale all’istanza – inviata in dicembre 2023 da un folto gruppo di associazioni tra cui ENPA, FAI delegazione di Ravenna, Federazione Nazionale Pro Natura, Italia Nostra sezione di Ravenna, L’Arca, Legambiente Emilia-Romagna, LIPU, OIPA, Unione Bolognese Naturalisti e WWF Ravenna – per chiedere l’istituzione di una Riserva Naturale dello Stato da parte degli organi del Ministero con potere decisionale “in ossequio a quanto espresso dall’autorevole parere ISPRA (novembre 2023) e alle chiare indicazioni dell’Europa per la conservazione e l’ampliamento delle aree protette (EU Biodiversity strategy for 2030 (2020), Nature Restoration Law appena approvata, ecc.)”.
“L’istituzione di una Riserva porrebbe al sicuro l’intero comprensorio da qualsiasi uso improprio, mentre invece, a breve (metà marzo), potrebbe concretizzarsi, al doppio del valore iniziale di circa 500 mila euro, il nuovo passaggio di mano tra imprenditori privati dopo l’inspiegabile mancato acquisto pubblico. Un’operazione sorprendentemente redditizia in meno di un anno per terreni teoricamente inutilizzabili” spiegano gli organizzatori del presidio.
“Nel frattempo, alla richiesta di Italia Nostra al Parco del Delta del Po di ottenere la documentazione inerente il passaggio in B dell’area C, quella più appetibile che sicuramente finirà in mano privata, l’unico documento che viene inviato in risposta dal Parco è… la richiesta di riclassificazione spedita dalle associazioni in novembre 2023! Richiesta a cui, peraltro, non è mai stata data alcuna risposta. Nessuna azione per iniziare la riclassificazione è mai stata intrapresa, e non ci vengono nemmeno trasmessi una qualche comunicazione della Regione al Parco o l’atto di indirizzo sottoscritto in tal senso in dicembre dall’intero Consiglio comunale. Meno della carta straccia, che il Comune evidentemente non si è neanche curato di spedire al Parco”.
Al presidio davanti al Ministero sarà presente anche Giorgio Lazzari, colui il quale, nel lontano 1975, per conto del WWF ed insieme a Federnatura, firmò con Giancarlo Plazzi ed Eros Stinchi l’esposto che bloccò, grazie all’intervento del Pretore Vincenzo Andreucci, l’immane cementificazione dell’Ortazzo e la distruzione di foce Bevano per un porto turistico.
Hanno dato il proprio assenso al presidio le associazioni ENPA, FAI delegazione di Ravenna, FAI delegazione di Cervia, Oipa sezione di Ravenna e L’Arca Ravenna. Il presidio è autorizzato dalle Questure di Roma e di Ravenna.
Per informazioni o partecipazione chiamare il numero 3349470326 (anche messaggio WA) oppure mandare mail a ravenna@italianostra.org. Ancora qualche posto disponibile, andata e ritorno in giornata.