L’area cervese è un grande museo diffuso sul territorio dove ogni elemento legato alla produzione e al commercio del sale ha un grande valore identitario e dialoga con gli altri elementi storici dell’area continuando a narrare nei secoli l’identità locale legata a doppio filo alla produzione del sale. Oltre agli edifici storici della città anche il paesaggio ben riflette la cultura salinara locale: dalle saline al centro storico, dal museo del sale alla salina Camillone, dai canali della salina al deposito delle burchielle, ai caselli, ogni elemento riflette l’identità salinara cervese e merita una cura particolare nella sua salvaguardia e valorizzazione.
Il museo del sale cambierà look e inserirà nuovi spazi dedicati alla salina romana e ai mosaici di San Martino.
MUSA si avvia ad un restyling dell’area che comprende il percorso dedicato alla civiltà del sale, ma vedrà anche una rivisitazione dell’ultima anta, l’annessione di una nuova anta e la realizzazione ex novo dell’area dedicata ai mosaici di San Martino prope litus maris che attualmente sono in restauro sotto la supervisione della Soprintendenza. Tutti i mosaici di San Martino, compresi i lacerti che si trovavano presso il magazzino comunale sono in restauro e una volta assemblati saranno proposti al pubblico in un nuovo allestimento che vuole far rivivere la struttura della chiesa. Inoltre il museo del sale si arricchirà di una sezione dedicata alla salina romana con un allestimento immersivo che vedrà la ricostruzione dell’ambiente dell’antica salina romana realizzato attraverso il posizionamento di un pontile con chiusa originale delle saline romane rinvenuto nello scavo archeologico del 2015. Lungo il percorso sarà inoltre messa in risalto la stretta relazione che intercorre tra gli aspetti ambientali, paesaggistici, archeologici ed etnografici. La narrazione accompagnerà il visitatore in modo immersivo, tramite la visione di reperti e la presentazione di specifici approfondimenti, attraverso diversi passaggi che si svilupperanno in ordine cronologico lungo questo filo conduttore.
Il comitato scientifico per l’allestimento vede la partecipazione, oltre all’esperto museologo progettista Mario Turci, Maria Pia Pagliarusco Dirigente del comune di Cervia, Annalisa Canali e Oscar Turroni per il museo, di Kevin Ferrari e Chiara Guarnieri per la Soprintendenza, di Andrea Augenti, Mila Bondi e Marco Cavalazzi per l’Università di Bologna.
Alla realizzazione del nuovo allestimento contribuisce in maniera importante anche l’apporto della Regione Emilia-Romagna che finanzia un Progetto Pilota sulla accessibilità per rendere ancora più fruibile e accogliente l’area museale.
I lavori poi proseguiranno con l’allestimento del nuovo Museo delle Acque nei locali di Bova 1, l’antico edificio che custodiva idrovore delle saline e generatori di corrente che, oltre a servire per la movimentazione delle acque in salina, nei primi anni del 1900 hanno alimentato i macchinari di smistamento del sale dalla darsena ai magazzini e da un magazzino all’altro. Qui resteranno i macchinari originali accuratamente restaurati, verrà illustrata la storia del luogo e il sistema di sollevamento e distribuzione delle acque. Attualmente i locali di Bova 1 sono in recupero e sistemazione strutturale
Il progetto complessivo legato al museo diffuso, che vede la collaborazione di MUSA, Università di Bologna , Dipartimento Storia, Culture e Civiltà, e Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Pesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini è stato presentato da Mario Turci, antropologo e museologo, Mila Bondi e Marco Cavalazzi archeologi coordinatori del progetto degli scavi archeologici “Archeologia a Cervia” e da Kevin Ferrari funzionario archeologo della Soprintendenza.