“L’agricoltura di domani passa dalla ricerca di oggi”. Questo il tema del convegno in cui Cia-Agricoltori Italiani Romagna ha presentato i dati dell’Annata Agraria 2022. La fotografia dell’andamento complessivo del comparto agricolo è stata illustrata dal direttore di Cia Romagna Alessia Buccheri e dal responsabile del servizio tecnico fondiario, credito di Cia Romagna Marco Paolini. Il report completo con le previsioni e le stime del 2022 e il raffronto con i dati dal 2021 al 2018 sia per le singole province analizzate, Ravenna, Forlì- Cesena e Rimini, sia per l’areale Romagna, è disponibile a questo link: https://emiliaromagna-cia.it/wp-content/uploads/2022/11/volume-integrale-annata-agraria-della-romagna-2022.pdf.
Su quest’annata pesano ancora le importanti conseguenze di tre anni consecutivi di gelate tardive, alle quali si sono sommati gli effetti della pandemia e della guerra russo-ucraina.
Le anomalie climatiche del 2022, con una siccità estrema legata ad un’estate calda e a temperature elevate che si sono protratte a lungo anche nell’autunno, hanno determinato ulteriori evidenti criticità sul piano produttivo, seminativo e della difesa delle colture. Le precipitazioni fra maggio e luglio 2022 segnano un -60,6% e nel mese di ottobre un -95%. I massimi di anomalia pluviometrica negativa si evidenziano in una fascia territoriale comprendente, per la provincia di Ravenna, il faentino orientale e il ravennate meridionale (fino a -35%), mentre il deficit è stato appena più limitato sul lughese e sulla parte collinare, ravennate colpito anche da caldo estivo con temperature oltre i 40°. In agosto grandinate sparse soprattutto in nella bassa Romagna. Tutto questo si aggiunge alle questioni connesse ai danni da fauna selvatica, ai nuovi parassiti e alle nuove fitopatologie, alla difficoltà nel reperimento di manodopera, ai limiti europei all’utilizzo degli agrofarmaci.
Demografia delle imprese – In provincia di Ravenna al 30 settembre 2022 le imprese totali attive sono 34.357 (+0,7%). L’agricoltura conta 6.439 imprese attive (pari al 18,7% del totale provinciale) e subisce una riduzione, in termini di variazione percentuale, del -1,7% rispetto al terzo trimestre del 2021 (- 3,8% sullo stesso periodo del 2022). Le imprese femminili agricole sono 976 (29 aziende in meno rispetto ad un anno fa e 52 in meno rispetto a due anni fa), il 13,4% sul totale delle imprese femminili e il 15,2% delle imprese del settore. Le imprese giovanili agricole sono 228 (il 10,1% sul totale delle imprese giovanili), diminuite di 10 unità rispetto all’analogo trimestre dell’anno precedente (-4,2%) e costituiscono il 3,5% delle imprese del settore; sono diminuite anche di otto unità rispetto al terzo trimestre del 2020 (-3,4% in termini relativi). Al 2021 in base ai dati Istat, il settore agricolo impiega il 6,3% degli occupati totali provinciali.
Nel territorio ravennate fra le più importanti tipicità frutticole registrano una contrazione degli ettari coltivati (in scia quelli in produzione): pesco -7,5%, pero -5,5%, nettarina -3%, albicocco -1%. Pesco e nettarina insieme segnano sul 2018 un -35% di superfici coltivate. Buone le produzioni rispetto agli anni precedenti, in particolare sul 2021 e sul 2020 di scarsissima produzione, anche se sempre sotto il loro potenziale produttivo medio. Il pesco registra +58% e la nettarina +190% sul 2021, ma rispettivamente segnano un -53% e un -25,5% sul 2018. Il pero vive il suo quarto anno consecutivo di sofferenza e la sua produzione raccolta, pur superiore del 129% a quella disastrosa del 2021, è sotto il potenziale e registra un -23% sul 2018.
La fragola, l’orticola che per qualità nutrizionali teniamo insieme alla frutta, sul 2021 nel ravennate registra fra campo e serra un -12% di superfici coltivate (il dato complessivo “Romagna” vede un incremento delle superfici di circa un +4,6%) e un -7,7% dal punto di vista produttivo.
Aumento degli ettari coltivati e in produzione per ciliegio, melo, actinidia, olivo, (sia sul 2021, sia sul 2018). Per le superfici coltivate l’actinidia riporta un +4,8% sul 2021, trainata dalla maggiore estensione della varietà “gialla”. il ciliegio +4%, il melo +3% sul 2021. L’olivo incrementa l’estensione sul 2021 di circa il +2%.
La produzione del ciliegio è in aumento del +4% sul 2021. Il melo registra per produzione +21% sul 2021. Per l’actinidia si prevede una produzione in aumento nel ravennate di circa il +32%. Produzione in aumento anche per le olive ravennati: quasi +108% sul 2021 con rese medie pressoché raddoppiate.
Tendenzialmente stabili le superfici del susino. Produzione in aumento rispetto al 2021 (circa +166%) quasi in linea col 2018, però sotto il potenziale. Mercato deludente anche per le Angeleno che in genere seguono andamenti migliori. Nel vitivinicolo, ettari coltivati e in produzione in incremento di circa il +2% sul 2021 e anche i quintali di uva raccolti e gli ettolitri di vino (circa +10%) rispetto al 2021, in calo però entrambe le voci di circa il -20% nel confronto con i dati del 2018.
Per il cerealicolo nel ravennate le superfici complessivamente segnano un +6% sul 2021, trainate dall’incremento di quelle a grano duro (+28%) e orzo (+11%), mentre calano quelle del grano tenero (-7,7%), del mais (-6%) e del sorgo (-10,5%).
Campagna altalenante per le produzioni, con rese medie complessivamente in calo rispetto al 2021: di circa il -10% per grano duro (+7% di produzione per l’aumento di superfici) e tenero (-27% di produzione), di circa il -25% per il mais (-50% di produzione). I prezzi sono stati superiori al 24% circa rispetto al 2021. Grano, sorgo e orzo, insieme ai semi oleosi colza e girasole, si confermano tra le coltivazioni maggiormente resistenti ai rincari dell’energia e dei costi di produzione. A proposito di colture oleoproteaginose, il rinnovato interesse nei loro confronti, dovuto all’andamento favorevole del mercato legato alla carenza di prodotto a livello internazionale, ha portato ad un ulteriore aumento delle superfici coltivate rispetto al 2021 di circa il +12,5% (girasole e colza in aumento di superfici, soia in diminuzione)